cani riconoscono padrone dal volto

I cani riconoscono il padrone anche dal volto

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Non solo l’odore. I cani riconoscono il proprio padrone anche dal volto.

Lo sostiene il dottor Paolo Mongillo, veterinario, etologo e ricercatore dell’Università degli Studi di Padova, secondo cui nel riconoscimento del proprio padrone anche la vista ha un ruolo fondamentale.

Il team di studiosi diretto da Mongillo, per dimostrarlo, ha effettuato una serie di esperimenti. Nel primo un cane ammaestrato doveva assistere in una stanza al continuo passaggio di due persone, il padrone e uno sconosciuto. Mentre i due si muovevano da una parte all’altra, incrociandosi e uscendo da due porte opposte, il cane seguiva con lo sguardo solo il proprio padrone, per poi corrergli dietro.

Lo stesso esperimento è stato ripetuto coprendo il volto dei due uomini. In questa occasione, la risposta del cane è stata diversa. L’animale infatti ha mostrato attenzione verso entrambi.

Anche altri studi avrebbero in qualche modo dimostrato che la vista, più dell’olfatto, incide sul comportamento del cane. In una precedente ricerca che aveva per oggetto i lupi, è stato dimostrato che essi riconoscevano i compagni di branco dal muso.

Secondo Morgillo, “è molto probabile che questo comportamento sia la conseguenza di migliaia di anni di addomesticamento del cane“.

Ma ad incidere è anche l’età dell’animale. Dallo studio è emerso che per cani anziani, ossia con più di 7 anni, la difficoltà di riconoscere il padrone dal volto è maggiore rispetto ai più giovani.

Riguardo a quest’ultimo fattore Morgillo ha commentato: “Lo studio dimostra come gli effetti dell’invecchiamento siano simili a quelli dell’uomo in termini di danneggiamento della cognizione. E dunque ricerche di questo tipo possono avere ricadute importanti sulla comprensione di ciò che succede nell’uomo al suo invecchiarsi“.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.