quello che le donne dicono

Festa della donna: quello che le donne… dicono!

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Qualche anno fa, il bel Mel Gibson ci ha fatte sognare interpretando un cinico pubblicitario sottoposto alla legge del contrappasso.

Visto che non hai mai ascoltato una donna, faremo in modo che tu sia costretto ad ascoltarle tutte, senza poterti opporre“.

Il macho australiano, in seguito ad un rocambolesco incidente, si ritrova a poter entrare nella mente delle donne, capace di ascoltare i pensieri più segreti e di consigliare femmine in crisi sulla strategia migliore da adottare con il lui di turno. Il film si intitola What Women Want ed ha avuto grande successo in ogni parte del globo. Il motivo è chiaro. Tutti abbiamo sognato di poter leggere nel pensiero della persona che ci sta di fronte e sulla quale stiamo tentando di fare colpo.

Si dice che in questo gli uomini incontrino grandi difficoltà. Sembra, infatti, che capire le complicate matasse di pensiero delle donne sia particolarmente arduo. Perché queste amabili creature hanno la straordinaria capacità di dire una cosa con le parole ma di pensarne un’altra, spesso completamente differente. Quale di voi, signori, non ha fantasticato almeno una volta sulla possibilità di capire ciò che intende realmente la donna? Quella che, mentre vi dice “no, fai pure, figurati” con voce serafica, sta emettendo una piccola scia di fumo dal naso, tipo cavallo inferocito?

Per la festa della donna, abbiamo deciso di fare un piccolo regalo agli uomini. Direttamente da Femminolandia, un piccolo prontuario sulle frasi più usate dalle donne e sul loro vero, autentico significato.

“GRAZIE”

Sembra una parolina innocua e gentile, certo. Ma non lo è, quasi mai. Primo, perché difficilmente una donna vi ringrazia. Di cosa? Quasi tutte le donne sono convinte di essere loro a fare tutto. Quindi, anche se avete sbrigato una delle millecinquecento incombenze, non pronuncerà la magica parolina nel suo significato originale. Restano ancora millequattrocentonovantanove incombenze, che deve fare tutte lei.

In realtà, Grazie, pronunciato in modo secco, equivale a un gelido “è il minimo che potessi fare”. Se, invece, il tono vira sul feroce-andante, allora significa “dovevi solo provare a non farlo”.

Consiglio: Rispondete, cinguettando “Amore, figurati, faccio così poco”. Si chiama tattica dell’anticipazione. A quel punto, l’avversario non può ripetere l’accusa. Rischia di diventare ridondante. Mentre lei pensa a cosa potervi dire, approfittatene per uscire di casa e lasciatela sola, ad affrontare il suo impasse.

“ARRIVO SUBITO”

Sembra una perfetta dichiarazione di intenti. Siete passati a prenderla e le avete detto che siete arrivati, all’orario concordato. Quindi, pensate voi, sarà pronta per scendere. Oppure, dovete uscire e vi state preparando, insieme. Voi siete bellissimi, vi siete anche passati il filo interdentale. Fra i denti, non in altri posti. Scendete a prendere la macchina. Lei, sulla porta, pronuncia la frase fatidica. Mettetevi comodi.

In realtà, non c’è nessuna possibilità che la vediate comparire in tempo breve. Una donna ha sempre un’ultima cosa da fare. Deve sistemare se stessa: ritoccare lo smalto, “che mi sono accorta ora che è un po’ asimmetrico”, cambiare le calze, “che con questa gonna non avevo visto quanto fossero inadatte”, trovare il vestito, “che quello che avevo addosso mi faceva le pieghe sulla pancia e non voglio che mi si veda la ciccetta”. Sistemare la casa: i piatti nel lavello non possono attendere un minuto di più, la polvere sulla mensola la perseguiterà tutta la serata.

Consiglio: attrezzatevi. Portatevi la Settimana Enigmistica, Sudoku mese, una mini consolle Nintendo o qualsiasi cosa possiate iniziare e poi interrompere cinque secondi prima del di lei arrivo. Accoglietela con un sorriso e ditele quanto è bella. Passare la serata a litigare per un comportamento che è iscritto nel DNA femminile è tempo sprecato. Non lo fa apposta. È proprio nata femmina.

“NO, NIENTE”

Sembra una chiusura. Si potrebbe, ingenuamente, pensare che lei non abbia voglia di dirvi ciò che le sta passando per la mente. Avete fatto il vostro dovere, siete stati addirittura gentili, per il vostro standard, e le avete chiesto se ci sia qualcosa che non va. Lei scuote la testa, increspa le labbra e poi espira lentamente. No, figuriamoci, non c’è assolutamente niente che non va.

In realtà, sta morendo dalla voglia di dirvi tutto, di parlarvi per ore di ciò che la affligge, di quello che avete fatto, di come avete urtato la sua sensibilità o quella della mamma. Certo che qualcosa non va, ma come avete fatto a non accorgervene prima. Allora, perché dire il contrario?

Perché nessuna donna vuole passare come quella che si lamenta, che vi tedia con le sue richieste. Perché tutte le donne vogliono che lo capiate da soli, quando avete detto una cosa per lei inconcepibile. Dovete arrivarci. Usate tutti i mezzi che conoscete. Fatevene consigliare di nuovi, se quelli non bastano.

Consiglio: Riprendete in mano gli studi di recitazione fatti alle elementari. Avvicinatevi e sussurratele teneramente “lo so che a volte sono insensibile. Aiutami a capirti meglio”. Se riuscite ad imitare Richard Gere, Keanu Reeves o anche l’ultimo arrivato ad Hollywood, avrete la vostra donna in lacrime fra le braccia, stupita e felice che l’abbiate capita. Preparatevi: vi racconterà tutto, nei minimassimi particolari.

“FAI COME TI PARE”

Sembra che vi stia dando la libertà di agire come ritenete giusto e preferite. State già pensando che magari si arrabbierà un po’ ma poi le passerà, tanto ve l’ha detto lei.

In realtà, è una dichiarazione di guerra. L’unica traduzione accettata, nel dizionario ufficiale Girlmind, è “Non devi nemmeno provarci“.

Consiglio. Non provateci. Se ci provate, otterrete un bagno di sangue. Evitate, per il bene della coppia. Uomo avvisato…

“DEVO PENSARCI IO?”

Sembra una domanda interlocutoria, di quelle semplici semplici, che si fanno fra compagni di team o colleghi d’ufficio. Ci sono tante cose da fare. Qualcuna tocca a voi, qualcuna a lei. È il momento dell’accordo, l’attimo in cui vi spartite le competenze.

In realtà, purtroppo, sottintende un giudizio, non molto lusinghiero. La traduzione completa, un po’ più lunga della forma originale, è la seguente “Mi stai dicendo che per l’ennesima volta non terrai fede all’impegno preso? Mi stai dicendo che non sai in grado di fare una cosa che saprebbe affrontare mio nipote di cinque anni? Mi stai dicendo che, come al solito, non hai un briciolo di iniziativa e che io, oberata da millequattrocentonovantanove altre cose (tolta l’unica che fai tu) devo occuparmi ANCHE di questo?”

Consiglio: Cercate di farlo. Su, non sarà così difficile. Venitele incontro. Provateci, almeno. Altrimenti, ricorrete alla spietatezza. Rispolverate le doti di recitazione di cui sopra e fate leva sul suo punto debole. Avvicinatevi, guardatela con ammirazione e ditele “Tesoro, se tu sapessi quanto sei brava fare tutto! Io ci provo, ma come lo fai tu, questo, è inimitabile”. Pazienza se state parlando di ritirare le camice in tintoria o prendere i bambini a scuola. Nessuna donna resiste al richiamo di Wonder Woman.

“CI PENSO IO”

Sembra una comunicazione di servizio.

In realtà è un rimprovero furibondo. Avete fallito qualcosa, nel mettere in pratica il consiglio di prima, e lei conclude così.

Consiglio: Iscrivetevi ad un corso di recitazione intensivo, una full immersion giorno e notte. Oppure chiudetevi in casa e guardatevi 35 film romantici, possibilmente con lei. Se riuscite ad evitare il suicidio e se non le russate nell’orecchio ma commentate qualche scena dimostrando il vostro interesse, avrete una donna felice e di splendido umore, pronta a passare sopra a tutto. Almeno per qualche minuto.

“NO, NON MI INTERESSANO QUESTE COSE”

Per ricorrenze, anniversari, feste e matrimonio. Sembra che sia una donna modesta, senza pretese. La amate e a lei basta il vostro amore.

In realtà certo che le interessano, ci mancherebbe. Perché tutte le altre hanno un compagno/fidanzato/marito che ci tiene, a queste cose, che festeggia, regala fiori o propone matrimoni? Perché lei no? Perché non capite quanto ci tenga? Deve dirvelo con le parole? Non lo farà mai. Più ci tiene, meno avrà il coraggio di ammetterlo. Anche se state insieme da dieci anni e tutti la chiamano moglie, non vi dirà mai, in faccia, “Si, voglio che tu mi chieda di sposarti!”. Pretende che lo capiate da soli.

Consiglio: Riflettete bene. Se la amate e a lei queste cose fanno piacere, perché non provare ad accontentarla? Annotatevi l’anniversario sul desktop, in mezzo alla scollatura di Pamela Anderson. Sprecate qualche minuto per comprarle un regalo o dei fiori, nelle ricorrenze. Si sentirà amata, come e più di tutte le altre. Infine, se state insieme da dieci anni, ponetevi seriamente queste domanda: Pensate di poter trovare qualcosa di meglio? Non vi sposate per non impegnarvi? Perché, secondo voi esiste una donna non impegnativa?

Buona festa delle donne!

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