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Mal d’amore, arriva la cura

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La Griffonia simplicifolia ricuce il cuore andato in pezzi dopo un amore finito. Basta con lacrime, depressione, notti insonni, malinconia eterna e senso di vuoto.

La Coropharm, casa farmaceutica di Villach, in Carinzia, ha inventato la pillola del mal d’amore. Riporta il sorriso sui volti non solo di teenager abbandonati, ma anche di adulti depressi per aver scoperto che il partner ha l’amante. Il farmaco è un concentrato di frutta esotica comune in Costa d’Avorio, le cui proprietà sono note e riconosciuti da secoli, ma che solo ora sono state introdotte in Europa.

La notizia è apparsa su un giornale austriaco, il Wiener Zeitung, che parla di un formidabile ritrovato contro il mal d’amore che, da sempre, attanaglia chi ha la fortuna, o la sfortuna, di viverlo, l’amore. La pillola magica si chiama Amorex ed è possibile acquistarla senza ricetta. Basta assumerne un paio al giorno, a digiuno al mattino e la sera prima di andare a letto, e finalmente si potrà tornare a dormire senza quell’angosciante sensazione di farlo da soli che, almeno una volta nella vita, ha colpito ogni persona innamorata e abbandonata.

In casi gravi, quando proprio dal letto non ci si riesce ad alzare, si possono prendere più pillole al giorno. Pare infatti che gli effetti della Griffonia siano solo positivi e che non ci siano effetti collaterali. Ma cosa farebbe questa pianta africana? Come può tanto contro uno dei mali che da sempre attanaglia e sempre attanaglierà l’umanità? È semplice. Agisce sul sistema neurologico essendo un importante integratore dei componenti psicologici necessari in fasi difficili della vita. Il suo contenuto attiva messaggeri chimici del cervello (come ad esempio gli ormoni), alterati a causa della pena, arrecando sollievo al malato.

La Coropharm raccomanda il farmaco a tutti i malati d’amore, a partire dall’adolescenza: e assicura che Amorex contiene vitamine, non crea dipendenza, non ha controindicazioni e “funziona” contro quei sintomi ben noti a tutti che impediscono una vita serena e tranquilla. Mal di stomaco, l’inappetenza, emicrania, difficoltà respiratorie, ansia, vertigini, apatia, insonnia, dolori muscolari e addirittura febbre e depressione. La pillola sarebbe miracolosa per tutti quei casi etichettabili e manifestabili con la sintomatologia qui sopra descritta. Non solo separazioni, divorzi, abbandoni e tradimento, ma anche la scomparsa di persone care, o la morte di un animale domestico a cui si era affezionati particolarmente.

Certo nell’era in cui per ogni male c’è un rimedio non poteva mancare anche questa. Ci si innamora, ci si lascia, si soffre. E invece no! Ora c’è Amorex che ti libera anche da questo tipo di male. La sofferenza è da evitare come la peste perché non si è più in grado di tollerarla, in un’epoca in cui tutto deve filare liscio. Anche il Kronen Zeitung è un po’ perplesso sul nuovo farmaco. Forse più che dalle piante africane bisognerebbe trarre esempio da una filosofia di vita diversa dalla nostra: gli africani infatti, per quanto riguarda le pene d’amore, sono molto meno drammatici degli europei, riuscendo a prendere la vita con molta più leggerezza, nonostante tutto.

La vita è fatta anche di cose che fanno soffrire e il fatto che si soffra non può che portare ad una crescita e una maggiore capacità di affrontare le avversità che fanno parte della vita stessa. Insomma, invece di ingoiare pillole ogni volta che qualcosa non va, forse basterebbe spostare la sedia e guardare le cose da un’altra prospettiva. Ogni problema ha una soluzione e se non ce l’ha non ha senso crucciarsene, diceva il Buddha. Senza rinunciare a cercare di risolvere le cose, il punto è: è davvero necessario evitare a tutti i costi lo star male? Nella sofferenza si crea, si cresce, si evolve. Ci si può perfino crogiolare, se si vuole abbandonarsi alla malinconia e lasciarsene cullare, se si è un po’ masochisti.

Grandi poemi son stati scritti nella sofferenza non solo d’amore ma addirittura di vivere. Perché voler per forza rinnegare la realtà? Perché non accettare la sofferenza come funzionale al superamento della situazione che, appunto, l’ha scatenata? Da questo punto di vista Amorex, la pillola contro le pene d’amore, sembra essere un ulteriore modo per fuggire da una realtà che è fatta di bene ma anche di male. E se proprio non si vuole stare male, beh gli effetti placebo son sempre alla portata di mano: una bella scorpacciata di cioccolato o gelato, un film strappalacrime, una bevuta con gli amici, una bella dormita e il giorno dopo tutto sembrerà migliore anche se il compagno non ci sarà più perché la felicità vera, quella che nessuno può portarci via, è quella che serbiamo dentro noi stessi.

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