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Memoria: troppi ricordi rallentano le funzioni cognitive

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Troppi ricordi rischiano di mandare in tilt il cervello e impediscono il normale funzionamento delle attività cognitive: meglio quindi concentrarci su ciò che è realmente importante e incamerare dati passati e presenti solo se strettamente necessario.

È quanto emerge da una sperimentazione canadese, condotta da un team di ricercatori dell’Università Concordia di Montréal e pubblicata sulla rivista scientifica Quarterly Journal of Experimental Psychology.

Pare infatti che si debba limitare il traffico delle informazioni nel cervello e prediligere solo i ricordi veramente importanti, se vogliamo evitare in futuro amnesie e ritardi o problemi di ragionamento: Abbiamo constatato che gli anziani hanno più difficoltà a sbarazzarsi delle informazioni precedenti e memorizzare quelle ‘fresche’, spiega il coordinatore della ricerca Mervin Blair, e questo accade non solo per effetto dell’invecchiamento cerebrale ma anche, e soprattutto, per la difficoltà di eliminare i vecchi ricordi.

Lo studio è stato condotto su volontari di diverse età, sottoposti a test psicologici e di memoria. L’età in cui la mente ha dimostrato maggiore reattività è 23 anni, mentre intorno ai 67 i ricordi pesano davvero troppo per riuscire a far spazio a cose nuove. È un po’ come se il nostro cervello fosse un grande hard disk e avessimo bisogno di formattarlo o riordinarlo per apprendere nuove nozioni ed aiutare la memoria; non si tratta di eliminare forzatamente cose a cui teniamo, ma di evitare di immagazzinare in modo permanente dati inutili e superflui.

Ma come fare? Gli esperti consigliano esercizi mentali di rilassamento e meditazione che, uniti ad attività stimolanti come lo studio di una nuova lingua o di uno strumento musicale, aiutano a tenere il cervello giovane e pienamente reattivo.

Che aspettate allora? Premete il tasto RESET e rilassatevi, se non volete iniziare a perder colpi!

Eleonora Cresci

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