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Perché curarsi con un medico che sa ascoltare

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La parola “empatia“, quando la sentiamo, la leghiamo a cosi aziendali di motivazione oppure a training di vendita per formare il personale. Meno spesso, ci rendiamo conto che l’empatia è una dote rara da trovare e molto preziosa.

Vi è mai capitato che vi consiglino un medico specialista, considerato “luminare” della materia ma quando ci andate, vi tratta come se foste gli ultimi dell’umanità? Bravo senza dubbio, ma non un accenno di sorriso, non una spiegazione su quello che avete o un minimo di cordialità.

Quanto conta questo? Molto più di quello che pensate.

Una ricerca italiana condotta su 21mila pazienti diabetici a cui è stato somministrato un dettagliato questionario, ha dimostrato che quelli che si curavano con la guida di un medico che spiegava loro passo a passo la patologia, quello che succede nel corpo e come il farmaco agisce, avevano effetti della terapia più significativi, veloci ed efficaci.

Non solo: i medici di questo gruppo erano capaci di ascoltare le loro paure, di tranquillizzarli senza illuderli, di creare un minimo di rapporto umano. E le cure risultavano ben più efficaci.

Oggi alcuni medici seguono dei corsi specifici per affrontare il rapporto con i pazienti, che non è facile. Provate a mettervi nei loro panni! Provate a pensare a un oncologo: suo compito è dare speranza, cercare di cogliere la forza di combattere nel paziente ma, al tempo stesso, il suo ruolo è anche quello d’essere chiaro a tutto tondo.

Leggi anche: Empatia: i medici sentono davvero il dolore dei pazienti

Come dosare speranza, attesa, emotività del paziente?

Non è facile. È per questo che entrare in una relazione emotiva con il malato è un compito complesso, che non si improvvisa. Il medico deve dare la priorità alla preparazione, all’aggiornamento e all’esperienza, cose che servono praticamente al malato per guarire. Tuttavia un medico che sa parlare, ascoltare e stare (in qualche modo) vicino, ora lo sappiamo anche scientificamente, è un fattore che può fare la differenza.

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