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Cattivello ma in salute, tiè!

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Ci sono diverse cose che si possono fare per sentirsi meglio, ma, va detto subito, hanno delle controindicazioni.

Soprattutto di carattere sociale. Si tratta di piccoli trucchi per migliorare il proprio umore o la propria forma fisica, che però sono generalmente considerati comportamenti scorretti, se non proprio cattivelli. Ma la salute non viene prima di tutto? E allora, facciamone una piccola ricognizione.

Ad esempio non è certo il massimo dell’eleganza imprecare e urlare parolacce, ma farlo torna molto utile per sopportare il dolore. Gli scienziati della Keele University, nel Regno Unito, ci si sono messi e l’hanno dimostrato, ma in effetti qualcuno ha mai visto uscire fiori dalla bocca di uno che si è appena schiacciato un dito, per esempio?

Oppure arrabbiarsi: dare sfogo all’ira può creare problemi, specie se si tratta di sfuriate incontrollate, ma aiuta a tenere basso il livello dell’antipatico cortisolo, l’ormone dello stress, con conseguenze positive per la pressione, come sostengono i ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburg, in America.

E se non dovesse bastare nemmeno la sfuriata, beh allora abbiamo tutte le carte in regola per girare la manopola dello stereo e mandarlo a tutto volume. É praticamente certo che il vicino si rifiuterà di credere alla nostra tesi. Eppure l’assunto vanta sostenitori illustri: secondo i ricercatori della Manchester University, la musica a decibel alti stimola una parte dell’orecchio interno sensibile ai battiti, procurando una sensazione di piacevolezza che poi contribuirebbe a farci star bene.

Una rivincita se la possono prendere i giocatori d’azzardo, che d’ora in poi possono ribattere a tono a quanti criticano la loro debolezza: “Si tratta del mio modo per socializzare e tenere in allenamento il cervello”. Considerino però la condizione posta dai ricercatori della famosa università americana di Yale: non bisogna andarci pesante. L’effetto benefico esiste solo se si tratta davvero di qualche “puntatina”, cioè se il gioco d’azzardo non ha già prodotto dipendenza. In questo caso, una partitella ogni tanto, con moderazione, pare faccia più bene che male. A meno che non si scommette tutto il conto in banca in una volta sola, ovvio.

Infine il pisolino dopo pranzo: non sarà un esempio di stile, ma a quanto pare la siesta pomeridiana aiuta parecchio a far funzionare la materia grigia. Secondo le ricerche condotte all’università della British Columbia, in Canada, al risveglio dopo un sonno non troppo prolungato il cervello riparte a meraviglia e anzi, questa funzione di ristoro potrebbe avere effetti molto positivi sul lungo termine.

Gina Pavone

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