attrazione sessuale biologia

L’attrazione sessuale è pura biologia

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Batticuori, farfalle nella pancia, Cupido con arco e frecce? Macché, l’attrazione è molto più biologica. Se siamo attratti da una persona è solo perché scattano meccanismi biochimici nelle nostre cellule.

A dirlo sono gli studiosi dell’Università di Montreal che hanno condotto uno studio recentemente pubblicato su Nature: è una molecola a scatenare la passione! I ricercatori hanno esaminato il lievito Saccharomyces cerevisiae, un organismo unicellulare simile all’uomo a livello molecolare benché, ovviamente, molto meno complesso organicamente.

Il biochimico Stephen Michnick ha analizzato come avviene la riproduzione in questo lievito: normalmente questo fungo si riproduce in maniera asessuata, da ermafrodita, ma in altri casi no. Quando si congiunge a un’altra cellula non lo fa “pescando nel mucchio”, ma lo fa seguendo l’attivazione di un interruttore molecolare in base a un dato stimolo. Le molecole che attivano questo interruttore “sono state scoperte per esempio nelle cellule staminali umane durante lo sviluppo embrionale“. Ovviamente tale scoperta potrebbe avere ripercussioni molto più importanti a livello dello sviluppo dell’embrione ovviamente.

Ma come si accende questo interruttore dell’amore? “Il meccanismo converte un segnale feromonico, ovvero i segnali chimici che suscitano reazioni specifiche in altri individui della stessa specie, in una risposta cellulare“.

Certo negli uomini subentrano altre motivazioni nella scelta di un partner, o per lo meno ce lo si augura. Ma in ogni caso ciò che scatta inizialmente pare sia, anche in noi, di matrice molecolare! Siamo allora come i funghi che possono riconoscere se è presente un possibile partner con cui, eventualmente, decidere di accoppiarsi. Il fungo in questione però ha la possibilità anche di scegliere di farlo da solo se non c’è nessuno che gli piace nei dintorni. Beato lui!

Ciò che fa scattare il nostro di interruttore, sono certe caratteristiche fisiche – la bellezza in primis – che stimolano l’ipotalamo, quella parte del cervello che determina le tipiche sensazioni dell’innamoramento (o è solo attrazione?!): battito cardiaco accelerato, sudorazione e una sensazione generale di eccitazione sessuale.

Dal punto di vista strettamente biologico, il comportamento sessuale risulta infatti da un insieme di attività integrate a livello ipotalamico, organizzate poi nel tronco cerebrale e nel midollo spinale: le aree cerebrali più strettamente coinvolte nella condotta sessuale sono l’area preottica e l’ipotalamo anteriore (nucleo basale). Ed è sempre vero che, sia che si tratti di amore o di semplice, puro e sano sesso, alla base di ogni accoppiamento vi è anzitutto un richiamo, un’attrazione, appunto, sessuale fra due persone di sesso opposto. In genere le maggiori capacità attrattive sono prerogativa femminile: il nostro estrogeno è letteralmente ‘generatore di estro’, sostanza che induce modificazioni nell’apparato genitale, rendendolo sessualmente ricettivo, determinando un’attrazione fisiologica verso l’altro sesso.

L’ultimo “interruttore sessuale” ad essere stato scoperto per quanto riguarda l’uomo, è la voce. Pare che abbassarla aumenti l’attrazione sessuale, e che una diminuzione del tono e del timbro della voce appunto sia sintomatico di un tale interesse.

Dunque non più solo le neuroscienze ma anche la biologia pura sta cercando di spiegare perché un uomo e una donna si attraggono. Forse alcune domande rimarranno sempre senza risposta ed è giusto e bello che così sia per non appiattire del tutto il fenomeno della riproduzione a puro atto biologico. Non scordiamoci che se è vero che l’attrazione è un fatto puramente fisico, è anche vero però che la chimica molecolare è pur sempre un tipo di magia che avvicina, o meno, due corpi.

Quell’alchimia iniziale che si sprigiona al solo sfiorarsi una mano potrà anche essere solo attrazione sessuale, è vero, ma potrebbe anche invece essere quella magia eterna che lega due anime e due corpi per sempre. E se è vero che non siamo animali atti solo all’atto procreativo in sé, è anche vero che in una sana e pura relazione non basta solo che i cuori battano all’unisono: anche la biologia corporale vuole la sua parte!

Valentina Nizardo

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