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Essere genitori perfetti: non esistono guide per esserlo..

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Genitore perfetto: la guida per diventarlo“. Un manuale molto richiesto, il volume che supererà tutti i record di vendite, che risulterà campione di incassi: peccato che non sia in vendita!

Le regole per essere un genitore infallibile non esistono purtroppo, e gli unici libri sui quali si impara sono le mosse vincenti e gli errori dei propri genitori. Possiamo dire con certezza che la perfezione è un traguardo davvero impossibile da raggiungere in questo “mestiere”, per il quale non esistono diplomi, lauree, corsi di specializzazione che garantiscano il successo. Ci sono i suggerimenti degli altri, i consigli in alcuni libri sull’argomento, i confronti e lo scambio di opinioni con gli amici, ma poi la prova “sul campo” è sempre una sfida diversa per ogni famiglia.

Come far crescere un figlio sereno e felice? Come contribuire al suo sviluppo armonico? Esiste un modo per prendersi cura dei propri figli e contemporaneamente salvaguardare l’armonia e l’equilibrio all’interno della coppia? Sì e a quanto pare si tratta di un ritorno al passato. E già: scordatevi la parità e la divisione equa dei compiti tra mamma e papà: perché i genitori mantengano saldo il proprio legame ed assicurino ai figli uno sviluppo tranquillo è necessario ripristinare i ruoli tradizionali. Cosa significa?

Tornate con la memoria alle famiglie di un tempo: le mamme si occupavano di tutte le necessità immediate dei bimbi: pappa, bagnetto, cambio dei pannolini, mentre ai papà era riservata la parte ludica: a loro spettava giocare con il bimbo, stimolare la sua creatività e fantasia. Sembra che, riprendendo questa tradizionale divisione dei ruoli, il pupo cresca felice e la coppia resti più coesa. A dirlo è una ricerca dell’Università dell’Ohio, che ha preso in esame 112 coppie con un bambino di 4 anni. Dallo studio è emerso che le coppie nelle quali i padri avevano dedicato più tempo a giocare con i propri figli risultavano più unite dopo un anno dall’inizio dell’indagine. Attenzione però: se i papà si erano dedicati anche a mansioni che nella ricerca sono state considerate più femminili, come la gestione della casa e la cura delle necessità biologiche del piccolo, l’intesa dei partner non risultava altrettanto forte.

Significa allora che tanti accesi dibattiti sulla necessità di un’equa divisione dei compiti in famiglia debbano essere stroncati in nome dell’equilibrio della coppia? Riesce difficile credere che sia il semplice ritorno a ruoli tradizionali a rappresentare l’elisir di lunga felicità di genitori e figli. Forse è solo necessario capire che i discorsi assoluti non hanno alcuna validità quando si parla di realtà tanto variegate e diverse, quali sono le singole famiglie.

Piuttosto che rivendicare la necessità di una giusta ripartizione dei compiti domestici o al contrario di un ritorno ai ruoli tradizionali, crediamo sia da sostenere con forza l’importanza del dialogo, nella coppia e poi con i figli. Perché ogni famiglia può trovare il proprio equilibrio, la propria serenità soltanto attraverso l’ascolto delle esigenze dei suoi membri. E allora più che pensare a rispettare o stravolgere i ruoli, fate attenzione a ciò che sta chiedendo vostro marito, vostra moglie, vostro figlio, anche se il piccolo si esprime solo con qualche lallazione.

La sola regola è mettersi in gioco, sarà l’esperienza, vissuta giorno dopo giorno, ad indicare il cammino. Sempre affascinante, ma unico, per ogni famiglia.

Francesca Di Giorgio

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