seduzione e abiti

La seduzione passa dalla pelle… scoperta

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Indecise su cosa indossare al primo appuntamento? Non pensate neanche di mettervi a sfogliare delle banali riviste di moda ma piuttosto affidatevi alla scienza!!

E sì care amiche, il giusto confine tra eleganza, seduzione e volgarità non risiede nel buongusto ma in un calcolo matematico e i numeri magici del sex appeal non sono più 90-60-90 ma 40, però non mettetevi a dieta piuttosto incominciate a calcolare quanto vi potete spogliare…

Insomma, amiche da oggi in poi non dovrete più domandarvi cosa potete mettervi, ma piuttosto cosa potete non mettervi… Uno studio britannico stabilisce infatti che con il 40% di pelle scoperta la conquista è garantita. Gli psicologi dell’università di Leeds – si legge sul quotidiano britannico “Daily Mail” – hanno condotto un esperimento sul campo mandando 4 ricercatrici in una famosa discoteca. Per le osservazioni “sulle ignare clienti” gli scienziati hanno fissato che ciascun braccio nudo contava come 10%, ciascuna gamba come 15% e, infine, il busto come 50%. Esclusi dai calcoli mani, piedi e testa.

Dopo 70 ore di osservazione, le ricercatrici hanno stabilito che le donne che scoprivano esattamente il 40% del loro corpo, avevano più successo con gli uomini di quelle semi-nude o vestite in maniera ultra provocante, e rispetto alle donne più coperte. Bisogna quindi stare attente a non scoprirsi troppo, secondo Il professor Colin Hendrie, coordinatrice della ricerca, infatti il messaggio che si rischia di mandare ” non è più ‘fascino’, ma ‘eccessiva disponibilità’ e ‘infedeltà futurà”. In pratica, il consiglio alle donne è “mostrate parte delle gambe, parte delle braccia e del decolleté, ma non più di questo”. Inoltre se si riesce ad abbinare alla pelle nuda, abiti attillati e movenze sexy, ecco giunti alla giusta combinazione …

Per buona pace di Ramon Gòmez de la Serna che diceva “Ci sono donne convinte che l’unica cosa importante che hanno sia quel poco d’ombra con cui inizia la loro scollatura”… No, no a quanto pare è importante anche altro.

Manuela Marino

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