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29 ottobre, Giornata mondiale contro l’Ictus

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Colpisce circa 50mila persone ogni anno in Italia, all’incirca una ogni nove minuti.

Lictus rappresenta una delle principali cause invalidanti e di decesso extraospedaliero. Prevenirlo è possibile, intervenire prontamente nelle situazioni di emergenza è indispensabile per riuscire a salvare una vita.

Questo è uno degli obiettivi del progetto S.A.L.V.A. – Save All Lives Via Abc – che, lanciato dall’Azienda Ospedaliera di Legnano e sostenuto dalla Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, è arrivato a formare più di 5mila studenti e oltre cento dipendenti di dieci aziende; un progetto che mira a trasmettere le conoscenze basilari di pronto intervento in caso di ictus, infarto miocardico acuto e arresto cardiaco.

Questo non è solo un obiettivo, quanto una necessità perché oggi, anche con i nuovi protocolli, riusciamo a intercettare solo la metà dei pazienti che vengono colpiti da ictus e infarto. Le conseguenze non sono solamente in termini di vite perse, ma anche di costi sociali sostenuti per le gravi invalidità che queste patologie solitamente provocano“, dice Sergio Morra, ideatore del progetto e Direttore della Struttura di coordinamento emergenza territoriale dell’ospedale di Legnano.

La Giornata mondiale contro l’ictus, che sarà celebrata sabato 29 ottobre e che è promossa dalla World Stroke Organization, mira a sensibilizzare ed informare il mondo intero su questa forma di sindrome vascolare acuta.

La Federazione A.L.I.Ce Italia Onlus dal 24 al 29 promuove una campagna di prevenzione che si basa sull’importanza del riconoscimento dei sintomi e sull’importanza delle cure più appropriate per prevenire e soprattutto curare questo problema fortemente diffuso.

Il progetto S.A.L.V.A. si affianca a questa campagna diventando il primo progetto italiano per la formazione di una cultura dell’urgenza emergenza. “In situazioni come queste il tempo di intervento è fondamentale“, continua Morra. “Salvare una vita può essere una questione di minuti, bastano poche nozioni elementari per riconoscere i primi sintomi dell’ictus e chiedere così tempestivamente e correttamente aiuto al 118, la presa in consegna del paziente da parte del personale qualificato del 118, consentirà di inserirlo in un percorso diagnostico terapeutico definito “codice ictus” che comporterà, qualora ve ne fosse l’indicazione clinica, l’esecuzione della trombolisi endovenosa con risoluzione, anche completa, del quadro sintomatologico. Tutto ciò è possibile, ma occorre che la popolazione sia conscia dell’importanza del proprio ruolo“, ricorda Morra.

Il progetto S.A.L.V.A. è stato lanciato sul territorio di Legnano andando a coinvolgere 8 istituti superiori e dieci aziende. È strutturato su una lezione frontale teorica e una pratica su manichino, il fine è quello di riconoscere i sintomi precoci di ictus e infarto e di imparare le manovre salvavita in caso di arresto cardiaco. Al termine, ogni allievo viene sottoposto ad un test per la verifica dell’apprendimento. I risultati finora ottenuti sono ottimi: più dell’80 per cento degli studenti che hanno seguito il corso, non hanno commesso errori gravi anche in occasione di verifiche effettuate a un anno di distanza dalle lezioni. “S.A.L.V.A. è un progetto pilota di grande respiro, basti pensare che, se fosse esteso a tutto il territorio nazionale, potrebbe permettere di salvare oltre 60mila vite in un anno“, commenta il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. “Abbiamo creduto in questo progetto fin dall’inizio: non solamente siamo andati a sostenerlo quando ci è stato proposto, ma lo abbiamo voluto fare nostro offrendolo al personale della nostra banca“.

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