Nuovo colpo di scena nella vicenda della Tbc al Gemelli: il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Codacons contro la Regione, autorizzando così i controlli su tutti i piccoli nati nel reparto di neonatologia del Policlinico Gemelli durante la permanenza dell’infermiera malata, cioè dal febbraio del 2010.
Intanto, 6 dipendenti del Policlinico Gemelli, insieme al medico di base che visitò l’infermiera, sono stati iscritti sul registro degli indagati della procura di Roma per epidemia colposa e lesioni personali colpose. Perché al Policlinico, non sarebbe stata rispettata alcuna misura di controllo.
E sulla vicenda interviene il ministro della salute Ferruccio Fazio, che da Torino, dove si trovava ieri in occasione del congresso nazionale dei medici pediatri, avverte: “le Regioni hanno autonomia in campo sanitario, e sono loro che devono attrezzarsi per i nuovi controlli. Le nostre linee guida saranno emanate a breve e non si discosteranno dalle precedenti. Il Lazio rispetti la sentenza del Tar e si assuma le sue responsabilità“.
La Polverini risponde prontamente prendendo atto dell’ordinanza, “di cui esamineremo in maniera approfondita il dispositivo“, dichiara la governatrice, sottolineando, però, che i controlli sono su richiesta delle famiglie.
Per ora si attende, entro massimo una settimana, il parere del Consiglio superiore di sanità su quanto deciso dal Tar, la cui sentenza, spiega il Ministro, non verrà comunque messa in discussione. Resta ancora qualche incertezza sul tipo di test da utilizzare per analizzare i migliaia di bambini che verranno sottoposti ai controlli, ma il Ministro assicura che cercherà “di mettere le cose in riga”. E al più presto.
Fazio torna, infine, a rassicurare cittadini spiegando che “non si deve creare un allarmismo ingiustificato, perché da un punto di vista sanitario non c’è nessuna epidemia di Tbc“. Nessuna emergenza, quindi, anche perché non c’è stato un aumento verticale né dei malati né della positività.
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Roberta Ragni
