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Conferenza Aids: meno tabù sui tossicodipendenti

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Meno tabù nei confronti dei tossicodipendenti. Si è parlato anche di questo durante la Conferenza mondiale sull’Aids che si sta svolgendo a Vienna. Si tratta di 12 tabù sul mondo della tossicodipendenza, riguardanti ad esempio il modo in cui i tossicodipendenti seguono le terapie antiretrovirali.

Ecco qualche esempio. Un dato riguarda i tossicodipendenti chiamati a partecipare agli studi di ricerca. Il 90% di essi, ha partecipato agli studi per 36 mesi, così come le altre persone sieropositive non tossicodipendenti.

Un’altra smentita riguarda gli aghi. Non è assolutamente vero che i tossicodipendenti siano indifferenti all’uso o meno di un ago pulito. Ancora un dato: le terapie metadoniche affiancate alle terapie con gli antiretrovirali resistono molto bene.

Lo studio, pubblicato sulla rivista The Lancet avrà sicuramente un impatto molto deciso per le ricerche successive. Troppo spesso, infatti, i tossicodipendenti vengono esclusi dai gruppi di ricerca. Ma grazie a tale studio, la prospettiva potrebbe cambiare del tutto.

Omosessuali. Ancora discriminati in molti stati, nei paesi poveri i rischi di infezione per gli omosessuali sono più elevati di 19 volte rispetto al resto delle persone. Ma in questi casi, solo un omosessuale ha accesso ai progetti di prevenzione e di cura, di cui necessita.

Ma dalla conferenza emergono altri elementi positivi. Come abbiamo già illustrato in un precedente articolo, un’altra novità introdotta è stata il gel vaginale, efficace contro il virus dell’HIV. Il gel è stato testato su 900 donne africane, non a caso, visto che si tratta di quelle più colpite dall’Aids tra i 18 e i 44 anni.

Molte le speranze, molte le false credenze sfatate. La Conferenza non si è ancora conclusa, durerà fino al 23 luglio. Chissà quali altre buone notizie ci potrà far conoscere.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.