È morto a soli 32 anni mentre lavorava, Matteo Armelini, un operaio romano rimasto schiacciato sotto i tubi 2 del palco che stava costruendo per il concerto di di Laura Pausini che si sarebbe tenuto questa sera al Palacalafiore di Reggio Calabria.
Un cedimento strutturale che ha fatto “scivolare” la struttura metallica che sovrastava il palco sulle gradinate dove alcuni operai erano intenti a fissare le illuminazioni aeree. Matteo è stato travolto in pieno, uccidendolo sul colpo, mentre altri due sue colleghi sono rimasti feriti in modo non grave.
Dopo la scritta “Ciao Matteo”, apparsa sulla home page del sito ufficiale della cantante, Laura Pausini ha scritto una lettera: “scrivere queste parole per me è davvero molto difficile e doloroso…mi trovo in uno stato di confusione e fragilità molto forti. Questa notte il nostro amico e compagno di viaggio Matteo Armellini ha perso la vita a Reggio Calabria. Matteo era un rigger, un tecnico esperto, un ragazzo giovane, forte, riservato, gentile e sempre attento a far sì che il suo e il nostro lavoro fosse il migliore di tutti. La tragedia che sta colpendo la sua famiglia, me, i miei tecnici, la mia band, i miei ballerini e tutti i miei collaboratori è più grande di ciò che si possa immaginare“, spiega la Pausini.
Ora la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha aperto un’inchiesta sul crollo del palco al Palacalafiore ed ha disposto il sequestro di tutta la struttura. Le autorità, insieme a Vigili del Fuoco, hanno già avviato le indagini per individuare la causa del cedimento e i rilievi per stabilire la dinamica e le cause dell’incidente. Dovrà essere ora stabilito il perché del cedimento della struttura, divenuta ora un ammasso di metallo contorto.
La testimonianza di Luca D. B., collega di Matteo, come lui tecnico rigger che si occupa dell’ancoraggio dei motori del palcoscenico, non lascia molti dubbi: “ero sul tetto del palco e stavo proprio lodando le condizioni di sicurezza quando tutto è venuto giù. Sono stato il primo a soccorrere quel ragazzo, gli ho sentito il polso ma non c’è stato niente da fare. I soccorsi sono stati immediati ma anche loro hanno capito che eravamo di fronte ad una tragedia. Il tetto del palco era a circa 15 metri di altezza e a venir giù, senza farci niente, siamo stati in quattro. Ci siamo ritrovati per terra senza aver percepito niente di anomalo prima“.
Sulla vicenda è intervenuto anche Jovanotti, protagonista attonito solo poco tempo fa di un’altra morte bianca, quando nel dicembre scorso al Palatrieste un 20enne perse la vita sempre per il crollo del palco del concerto. “Un abbraccio a Laura e alla sua squadra. È necessaria una discussione molto seria tra organismi competenti su come possiamo migliorare il livello di sicurezza per noi addetti ai lavori e per il pubblico“, scrive il cantante su Twitter.
Intanto, F&P Group, società che organizza i concerti, rende noto che l’Inedito World tour della Pausini subirà una pausa di due settimane. La stessa Laura, i musicisti, i tecnici e lo staff hanno valutato di non poter proseguire con il lavoro. Lo spettacolo ripartirà il 18 marzo prossimo da Firenze.