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Obesità infantile: è anche colpa del Bisfenolo A delle lattine

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Bisfenolo e obesità: il bisfenolo A (BPA) contenuto nelle lattine delle bibite e nei contenitori dei cibi in scatola, avrebbe un preoccupante ruolo nell’obesità infantile.

Un’indagine dell’Università della Pennsylvania svolta tra il 2003 ed il 2008 ha monitorato 2.800 ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 19 anni ed è emerso che la presenza nelle urine di BPA è associata ad un aumento della massa corporea e quindi ad una più alta probabilità di diventare obesi.

Gli studiosi hanno preso in considerazione variabili come la provenienza geografica, il sesso, il livello di attività fisica, il tempo passato davanti alla televisione e il reddito dei partecipanti all’esperimento e hanno appurato che i giovani con i livelli più alti di bisfenolo A nelle urine avevano due volte e mezzo più probabilità di essere obesi rispetto ai coetanei con i livelli più bassi.

“Il nostro è il primo studio che mette in relazione un agente chimico ambientale con l’obesità infantile su un ampio campione rappresentativo – ha dichiarato Leonardo Trasande, professore associato di pediatria e medicina ambientale, coordinatore dello studio – I nostri risultati dimostrano ulteriormente la necessità di ampliare il paradigma quando pensiamo all’epidemia di obesità. Una dieta non sana e la mancanza di attività fisica certamente contribuiscono all’aumento della massa grassa, ma la storia chiaramente non finisce qui”.

“Eliminarlo dalle lattine di alluminio – conclude Tresande – è probabilmente uno dei modi migliori per limitare l’esposizione. Esistono alternative che i produttori possono utilizzare per rivestire l’interno delle lattine”.

Intanto, perché non cominciare a utilizzare sostanze riciclabili e prive di sostanze chimiche dannose come il vetro?

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Jama – Journal of American Medical Association.

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