verdura lati negativi

Anche la verdura ha qualche lato negativo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Elencare i difetti dei cibi golosi o di quelli grassi è un’operazione troppo facile quando si parla di alimentazione sana. Tra alimenti che fanno gonfiare la pancia, provocano la cellulite, innalzano il livello del colesterolo o favoriscono il formarsi delle rughe, siamo stati sempre abituati a considerare le verdure delle impeccabili protagoniste della nostra dieta, ricche di nutrienti nella loro composizione e consigliabili sempre, durante ogni pasto giornaliero.

Ma non tutti gli alimenti sono perfetti e anche il consumo di verdura presenta dei lati negativi che in alcuni casi possono essere addirittura nocivi.

Verdure a foglia larga

Prendiamo in considerazione, ad esempio, tutte le verdure a foglia larga. Spinaci, bietole, cicoria, indivia, foglie di ravanello, crescione, acetosa, lattuga e prezzemolo, proprio per la loro conformazione, possono assorbire dai fertilizzanti chimici con cui vengono trattati i terreni in cui sono coltivati maggiori quantità di nitrati.

I nitrati di per sé sono innocui, ma, prima in bocca (per azione della saliva) e poi nello stomaco, tendono a trasformarsi in nitriti e in nitrosammine, ovvero in composti dimostratisi cancerogeni.

I nitriti, inoltre, si legano all’emoglobina ossidandola a metaemoglobina e riducono quindi il trasporto di ossigeno nei tessuti. Questa circostanza è particolarmente pericolosa per i neonati (che assorbono una maggior quantità di nitriti), ai quali infatti non vengono somministrate verdure ricche di nitrati fino all’ottavo mese di vita.

Gli spinaci

Tra le verdure a foglia larga abbiamo nominato gli spinaci: ricchi di vitamine, rame, fosforo, zinco, calcio, potassio e acido folico. Gli spinaci contengono anche numerosi minerali e per questo non sono consigliati alle persone che soffrono di calcoli ai reni. Rilasciando grosse quantità di liquidi, appesantiscono molto la funzione renale.

Facciano attenzione ai cavolfiori, ai cavoli verza e ai cavolini di Bruxelles le persone che soffrono di tiroide, perché essi, insieme ai broccoli e alle rape, possiedono sostanze naturali chiamate isotiocianati che captano lo iodio e ne ostacolano la fissazione nel tessuto tiroideo.

Cereali e legumi

A proposito di essenziali minerali, è utile sapere che l’acido fitico contenuto nei semi e nelle parti fibrose di cereali e legumi può ridurre l’assorbimento nel nostro organismo di elementi essenziali.

Per inattivare l’acido folico e rendere meno efficace la sua azione anti-nutrizionale, sono utili il calore e la fermentazione. Per questo, la cottura di cereali o l’ammollo prolungato dei legumi o la lievitazione di prodotti integrali, come il pane, migliorano la digeribilità di questi prodotti.

La quinoa e l’avena

Una menzione particolare, nella varietà dei cereali, meritano la quinoa e l’avena. Essi devono essere lavati molto bene prima di essere cucinati per eliminare la saponina, un elemento che, pur non essendo tossico, può ridurre l’assorbimento delle proteine.

Acido salicilico

Chi invece è intollerante all’acido salicilico e normalmente non può assumere l’aspirina deve assumere con estrema attenzione peperoni, fragole, ciliegie, arance, menta e camomilla poiché contengono in forma naturale proprio quel principio attivo.

A parte questi piccoli accorgimenti, la verdura non va mai generalmente evitata.

Si tratta piuttosto di scegliere quella giusta e soprattutto di seguire tre consigli che, pur rischiando di sembrare banali, sono sempre utili per una alimentazione sana:

  1. lavare sempre bene la verdura e la frutta con acqua corrente o acqua e bicarbonato, per eliminare batteri patogeni, rimuovere lo sporco e ridurre anche eventuali tracce di pesticidi;
  2. prestare attenzione alle modalità di conservazione della verdura, perché la qualità nutrizionale e il gusto dei prodotti della terra possono variare notevolmente in base a temperatura, umidità, trascorrere del tempo. È sempre bene quindi rispettare la stagionalità dei prodotti, per dare la giusta importanza alla loro freschezza;
  3. alternare sempre varietà differenti di verdura, poiché è vero che da una parte tutte sono ricche di fitonutrienti, ovvero sostanze naturali che hanno una funzione benefica sull’organismo, ma, dall’altra, ogni sostanza ha un proprio ruolo specifico e i diversi nutrienti lavorano meglio quando fanno un “gioco di squadra”.

Variare la tipologia di verdura che consumiamo ci permette anche di capire a quale siamo più o meno tolleranti e a non esagerare in dosi che potrebbero risultare controindicate.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin