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Obesità: l’Ultima Cena ci rivela quando è nata

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Quanto è aumentata nel tempo la quantità di cibo che assumiamo? Almeno il doppio negli ultimi mille anni.

A fornire questa risposta è stato uno studio condotto da due ricercatori della Cornell University, che hanno analizzato le portate presenti sul tavolo dell’Ultima Cena, il celebre dipinto di Leonardo da Vinci.

Ebbene, osservando il Cenacolo i due studiosi hanno notato che le porzioni presenti nei piatti, nonché le dimensioni del pane erano ridotte rispetto a quelle odierne.

A spingerli alla ricerca è stata la ricerca delle cause della cosiddetta “epidemia di obesità“, che è diventata ormai il segno distintivo della nostra epoca, un sinonimo di benessere e abbondanza.

Ma l’obesità, certamente, è tutt’altro che salute. È noto che le corrette abitudini alimentari riescono ad aiutare il nostro organismo nella prevenzione di determinate malattie, dalle patologie cardiovascolari al diabete.

Lo studio ha preso in esami i 52 dipinti più famosi che raffigurano l’ultima cena. Dopo aver analizzato le dimensioni delle portate, del pane e dei piatti, rapportandole alla dimensione della testa degli altri personaggi raffigurati nei dipinti, i ricercatori della Cornell University hanno notato che la dimensione media dei piatti è cresciuta del 66%, mentre quella del pane del 23%.

Brian Wansink, uno dei ricercatori ha spiegato:

“Dato che l’arte imita la vita, riteniamo che questi cambiamenti si siano riflessi nella rappresentazione della più celebre cena della storia. Gli ultimi mille anni sono stati testimoni di un notevole aumento della produzione e della disponibilità, sicurezza e abbondanza del cibo”.

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Il quesito adesso è un altro. Che Leonardo sia stato un genio, è una certezza. Ma non sarà forse esagerato considerare le dimensioni che lui ha dipinto come quelle “giuste” per la nostra alimentazione?

Oltre a pittore, scultore, architetto, ingegnere, anatomista, letterato, musicista e inventore, sarà stato anche un nutrizionista?

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.