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Chef in tv: le ricette sono piene di grassi e calorie

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Negli ultimi anni si sono moltiplicate le trasmissioni televisive dedicate all’arte culinaria, condotte da noti chef che propongono ricette gustose e, in molti casi, anche facili da preparare. In realtà, dietro a quelle belle portate si nascondono tante calorie, grassi, sale e zuccheri, più di quelli contenuti nei piatti pronti in vendita al supermercato.

Lo afferma uno studio britannico condotto dai ricercatori dell’Nhs Tees e della New Castle University e pubblicato sul British Medical Journal, che hanno messo a confronto proprio le ricette degli chef televisivi con i piatti pronti, entrambi in grado di influenzare la nostra dieta, come già dimostrato da ricerche passate.

Ma questa volta gli studiosi sono andati a fondo: hanno analizzato le caratteristiche nutrizionali delle ricette di quattro chef della televisione inglese e dei piatti pronti di tre diverse catene di supermercato, per un totale di 100 ricette per ogni gruppo.

I dati raccolti sono stati poi confrontati con le linee guida sull’alimentazione pubblicate dall’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità – e dalla FSA – la Food Standards Agency, l’autorità che si occupa della sicurezza e dell’igiene alimentare nel Regno Unito.

Ebbene, dal confronto con questi due enti, è emerso che nessuna ricetta rispetta appieno le loro raccomandazioni e che sia i piatti degli chef che quelli pronti contengono molte proteine, grassi saturi e sale e pochi carboidrati, mentre restano nei limiti indicati per quanto riguarda lo zucchero. In particolare, le ricette televisive contengono più calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e proteine e meno fibre rispetto ai piatti pronti.

Gli esperti stimano che, entro il 2020, il 70% della popolazione adulta della Gran Bretagna e degli Usa sarà in sovrappeso, con crescenti livelli di diabete, malattie cardiovascolari e cancro.

Per questo, suggeriscono agli chef del piccolo schermo di accompagnare la presentazione delle loro ricette con uno schema, visibile sullo schermo, sui siti e nei libri di cucina, contenente i valori nutrizionali – come riportato sulle etichette dei prodotti confezionati – in modo che siano chiari a coloro che avranno intenzione di riproporre la ricetta a casa.

«Non vogliamo colpire gli chef – sostiene in un’intervista al Guardian Martin White, docente di salute pubblica dell’Università di New Castle, a capo del team di ricerca – Non è affatto nelle nostre intenzioni. Se guardate gli chef televisivi nel complesso, la maggior parte di loro è un forte difensore della cucina sostenibile e del mangiare sano e si interessa al contenuto salutare della nostra dieta». Il professore spera, dunque, che i cuochi televisivi ripensino al valore nutrizionale delle loro ricette e alla necessità di garantire informazioni corrette al riguardo.

L’idea dello schema dei valori nutrizionali potrebbe essere proposta anche ai programmi televisivi nostrani: anche sul piccolo schermo italiano vengono spesso presentate ricette ad alto contenuto calorico, ma non dobbiamo dimenticare che ciò che contraddistingue la cucina italiana da quella straniera è la qualità dei nostri prodotti.

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Silvia Bianchi

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