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Fame nervosa: cos’è e come placarla

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Tutto si nasconde nella serotonina. Eh sì, l’ormone della felicità non solo ci rende contenti, ma ci fa anche sentire sazi!

È la serotonina, infatti, che ci fa evitare quegli attacchi di fame impellenti che ci prendono quando meno ce lo aspettiamo e siamo belli tranquilli sul divano o addirittura già a letto – o nella fase premestruale, perché la fame nervosa è in genere disturbo più tipicamente femminile.

A livello fisiologico questa ricerca smaniosa di cibo può dipendere da cali di zucchero nel sangue, da carenze vitaminiche e minerali e, ovviamente, da diete ipocaloriche.

Che fare allora?

Anzitutto evitare tutti quegli alimenti che possono scatenare attacchi di fame: caffè e tonici che aumentano la tensione nervosa, snack salati che aumentano l’appetito, dolci raffinati che implicano un netto abbassamento degli zuccheri e la conseguente sensazione di dover mangiare ancora.

Occorre invece preferire frutta e verdura – per evitare appunto carenza vitaminiche – e abbassare l’indice glicemico a tavola: cereali e derivati regolano infatti la produzione di insulina e di conseguenza la glicemia nel sangue. Al contrario la caduta della glicemia, che viene registrata al livello dei neuroni gluco-sensibili ipotalamici, scatena la nuova ricerca di cibo. Nel cervello infatti ci sono questi campanelli che mettono in allarme il corpo quando il livello di zuccheri è troppo basso e inducono il bisogno di cibo e i pasti appunto: i cosiddetti cibi spazzatura sono i più pericolosi al riguardo perché sono quelli che causano i picchi glicemici maggiori.

Ma non disperate, non è che la merenda e gli spuntini non si possano più fare! Un buon frutto di stagione, uno yogurt naturale, una barretta di cereali e miele non solo sono poco calorici ma anche “scaccia fame”.

Un ulteriore trucco a tavola può essere anche quello di ridurre il sale – che oltre a favorire la cellulite stimola la fame – sostituendolo con spezie che stimolano il metabolismo e che sono ricche di vitamine, calcio, potassio e magnesio: via libera quindi a pepe, peperoncino, paprica, cannella e zenzero.

Ma la fame nervosa non è solo fisiologica. Anzi. Le cause maggiori sono a livello psicologico. Perché si mangia anche quando non si ha davvero fame? Per soddisfare immediatamente le sensazioni negative: un impulso irrefrenabile e compulsivo di eliminare noia, ansia, tristezza, solitudine: si mangia quindi per noia, stress, per scarsa autostima, per compensare qualcosa che ci manca. La fame nervosa è un modo per sostituire l’affetto, la sicurezza, la gioia, l’amore che non abbiamo con il cibo, per mezzo di quel meccanismo psicologico detto eating emozionale.

Pare che l’origine risalga alle prime fasi della vita: se la mamma porge il seno al figlio solo per farlo smettere di piangere, la confusione tra stato di fame e richiesta di cibo è ovvia.

Quindi, se è vero che sapere che cibi evitare per non svuotare tutto il frigorifero ci può aiutare a non farlo, è bene in primis porsi delle domande: perché sono triste? Qual è la causa di quest’ansia? Posso fare io qualcosa per star meglio? Ho vera fame o è solo un palliativo?

La fame emotiva compensa infatti stati d’animo negativi e frustranti ed è qui che entra in gioco la serotonina. Quando si è stressati, il nostro corpo produce la noradrenalina, che ha il potere di stimolare l’appetito; al contrario l’ormone della felicità secreto dal cervello, la serotonina appunto, ha la capacità di rinsaldare l’umore e di fissare anche il senso di sazietà. Viene attivata dai carboidrati e quindi guai a bandirli dalle diete!

Quindi sì a tutti quegli alimenti che possono produrla, ma sì anche allo sport che stimola l’endorfina che combatte ansia e stress.

Un aiuto può arrivare infine dai prodotti naturali: tiglio, melissa, passiflora calmano gli stati d’ansia.

Ed ecco per voi un succo fai da te contro gli attacchi di fame nervosa: sciogliete due capsule di estratto secco di Griffonia Simplicifolia – i suoi semi contengono il precursore endogeno della serotonina, il 5-idrossitriptofano (5-HTP)– in un quarto di litro di acqua e unite 4 cucchiai di succo di sambuco, che sazia e disintossica.

Bevete il preparato violetto nell’arco della giornata e scongiurerete quella fame nervosa che non sempre viene capita e troppo spesso trascurata!

Valentina Nizardo

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