diete danno dipendenza

Dieting: per l’ok alla prova costume si rischia la dipendenza

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Attenzione alle diete. Possono provocare dipendenza. L’allarme è stato lanciato durante il XXII Congresso nazionale dell’Associazione nazionale dietisti riunitosi a Milano oggi 20 maggio, e che si concluderà il 22.

Già. Anche la dieta può far correre il rischio di far emergere una sorta di assuefazione. Si chiama dieting. Giovanna Cecchetto, presidente di Andid ha spiegato cosa succede: “Quando si vuole dimagrire ci si sente in obbligo di eliminare non solo i cibi particolarmente sfiziosi, ma anche grandi gruppi di alimenti necessari, quali pane, pasta, ed evitare occasioni e inviti. Insomma, si tende ad ‘astrarsi’ dalla vita reale per ‘soffocare’ gusti ed emozioni che sono strettamente connessi ai significati profondi che il cibo ha per ognuno di noi sul piano emotivo, psicologico e sociale“.

Una forma di isolamento dalla vita sociale, connessa all’eliminazione del cibo. Dunque un problema che va al di là della semplice sfera fisica, e che investe in pieno anche la salute pischica degli individui.

Secondo Giovanna Cecchetto, inoltre, “la tendenza a sentirsi costantemente in obbligo di stare a dieta, spesso frutto del fai-da-te senza buon senso, porta a diete iniziate e mai finite, incostanti e mal strutturate, che creano la sindrome da yo-yo, causa numero uno della dipendenza“. E sarebbe proprio la sindrome da yo-yo che comporta perdite e recuperi di peso continui ad arrecare i problemi più seri.

Nelle diete fai da te, appena viene raggiunto il peso ideale, si torna spesso alle vecchie abitudini, non avendo una dieta di mantenimento, utilissima per salvaguardare i risultati raggiungi a suon di sacrifici e rinunce. Il risultato? Ii chili vengono recuperati tutti e spesso andando anche oltre il peso iniziale. Ciò, secondo la dietologa “avvia un pericoloso circolo vizioso che porta il peso a continui su e giù e innesca fastidiosi conflitti interiori con il cibo“.

Il trucco sta nel perdere peso in maniera lenta ed equilibrata, come sostiene l’Andid: “la sfida è riuscire a mantenere o perdere peso in modo duraturo salvaguardando serenità e un sano piacere nei confronti del cibo, anche attraverso il rispetto e l’ascolto del nostro corpo che, tramite i segnali fisiologici di fame e sazietà, ci saprebbe indirizzare verso un’alimentazione spontaneamente regolare e controllata“.

Il problema diventa ancora più serio se ci si sofferma sulle ragazze adolescenti: il 70% di esse, secondo le stime Andid, è a dieta, ma non sempre la segue in maniera corretta. Così, molto spesso nn piccolo sovrappeso si trasforma in obesità. Ricordiamo che in Italia, il 33,4% della popolazione è obeso, e la spesa per lo Stato raggiunge 11 miliardi di euro.

Stare attenti a ciò che mangiamo è sicuramente un bene, oltre che per le forma fisica anche per la salute. Ma occhio a non cadere dalla padella alla brace: qualche chilo di troppo è facile da eliminare, grazie all’aiuto di un buono dietologo, ma un problema psicologico come il dieting, insieme ad altri disturbi alimentari, è più difficile da superare.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.