Al Pacino non è soltanto un grande attore, ma anche un ottimo regista, che si impegna ad imprimere su pellicola la propria voce attraverso un progetto personale curato nei minimi dettagli.
Ed è proprio il caso di “Wild Salomè”, un docu-film che strizza l’occhio anche al teatro, ispirato dall’attrice-musa Jessica Chaistan, che interpreta il ruolo di Salomè. Il regista ha infatti dichiarato che proprio grazie all’incontro con l’attrice che l’idea per la sua pellicola è potuta venire alla luce.
Pacino ha deciso di raccontare la vita di Oscar Wilde, un artista ed un genio scomparso troppo questo, in maniera singolare, unendo alla lucidità del documentario la libertà derivata dalla sua esperienza con il cinema e con il teatro.
Egli stesso ha ammesso di essersi dovuto allontanare per cinque mesi dal progetto, per poi poter riprendere il tutto con maggior fermezza, affinché le molteplici idee non lo trascinassero alla deriva. Proprio come un pittore di fronte ad un quadro, ha dovuto osservarlo a distanza per poterne comprendere l’insieme.
Pacino è riuscito a portare a termine un’impresa non facile, quella di rappresentare Oscar Wilde attraverso “Salomè”, la sua opera teatrale più controversa e sfaccettata, senza avere un copione di partenza predefinito.
Ciò che ne è risultato non è altro che un collage sfaccettato, la forma d’arte più adatta a racchiudere la personalità poliedrica di Wilde. L’impegno di Pacino è stato subito ben accolto dalla critica e gli applausi per il regista, ormai veterano del Festival del Cinema di Venezia, hanno inondato la sala.
Marta Albè