La 68esima Mostra del Cinema di Venezia si è conclusa con una premiazione che ha superato ogni pronostico. Mentre la stampa dava praticamente come certa la vittoria di Roman Polanski con il suo “Carnage”, la decisione della giuria è stata molto diversa.
Il Festival ha infatti deciso di premiare Alexander Sokurov, regista russo che ha portato sul grande schermo la propria versione del “Faust” di Goethe. L’opera di Sokurov è stata definita creativa, sensazionale ed impegnativa.
Il tema dello scienziato disposto a vendere la propria anima al demonio al fine di poter superare i limiti della conoscenza umana ha saputo appassionare gli spettatori, anche grazie alla capacità di Sokurov di rendere la vicenda molto coinvolgente. Il patto con il diavolo e lo scontro con la tentazione sono riletti in chiave contemporanea.
La giuria ha mostrato le proprie preferenze per un cinema di qualità. Un riconoscimento è stato dato anche al cinema italiano. “Terraferma” di Emanuele Crialese ha infatti ricevuto un premio con menzione speciale che ha visto in accordo tutti i giudici.
Sempre a proposito del nostro Paese, al momento della premiazione Sokurov ha voluto rivolgersi ai politici, facendo loro un appello perché si impegnino a preservare tutto ciò che riguarda la cultura ed i beni culturali. Pare che Sokurov sia veramente legato all’arte ed alla letteratura italiana. Il suo prossimo lavoro sarà infatti dedicato alla “Divina Commedia” e sarà lui stesso a vestire i panni del sommo poeta.
La vittoria di Sokurov sottende un importante messaggio rivolto al mondo del cinema ed al pubblico nelle sale: il cinema è un’arte che può divertire ed intrattenere, ma anche insegnare, guidando noi spettatori alla scoperta di ciò che ancora non conosciamo del mondo e di noi stessi.
Marta Albè