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Gli adolescenti che dormono poco rischiano la depressione

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Cari bambini e ragazzi, il proverbio “chi dorme non piglia pesci” per voi non vale! Nessun elogio alla pigrizia o all’indolenza, per carità! Esse sono tendenze di comportamento sbagliate sia per gli adulti che per i più piccini. Questo è piuttosto un invito, esteso ad adolescenti e genitori, a scoprire e tenere bene in mente i vantaggi che le giuste ore di sonno hanno per il nostro organismo e per l’equilibrio della nostra psiche.

A volte, infatti, rischiamo di dimenticare che allo stile di vita sano, da stabilire fin dai primi anni di vita di un essere umano, concorrono non solo una alimentazione equilibrata e una regolare attività fisica, ma anche un buon rapporto col dormire. Indispensabile per riposare, recuperare energia e, da un punto di vista medico, sostenere realmente la vita. Per gli adolescenti, in particolare, le buone abitudini legate al sonno possono prevenire il temibile spettro della depressione e gli istinti suicidi che spesso si accompagnano ad essa.

I dati scientifici a sostegno di questa notizia arrivano da una ricerca del Columbia University Medical Center di New York, coordinata dallo psichiatra James E. Gangwisch e pubblicata sulla rivista “Sleep“. L’indagine ha preso in esame le abitudine legate al sonno notturno di circa 15 mila preadolescenti di età compresa tra i 7 e i 12 anni, analizzati in base ai loro stili di vita notturni e intervistati insieme ai loro genitori.

Esaminando elementi come l’ora di andare a letto stabilita dai genitori per i propri figli, la durata del loro sonno e i sintomi della depressione adolescenziale, il gruppo di ricercatori del dottor Gangwisch ha ipotizzato che, in bambini e ragazzi, esiste una forte relazione tra l’abitudine di dormire poco e l’essere depressi. La mancanza di sonno, infatti, influenza le risposte emotive del cervello, causando sbalzi di umore che rendono più difficile sostenere i ritmi della vita quotidiana. Gli sbalzi d’umore, a loro volta, influenzano la capacità di giudizio, la concentrazione e il controllo degli impulsi, disabilitando i ragazzi a gestire tutti gli stimoli ai quali sono continuamente sottoposti.

I risultati della ricerca americana parlano chiaro. Gli adolescenti e preadolescenti che sono soliti andare a letto dopo le 22 e hanno quindi l’abitudine di dormire molto meno delle otto ore giornaliere considerate appena sufficienti da medici ed esperti sono soggetti a rischio depressione con una percentuale del 24% maggiore rispetto a coloro che vanno a letto regolarmente alle 22. Non solo. I ragazzi abituati ad andare a dormire dopo la mezzanotte hanno il 20% in più di probabilità di sviluppare pensieri suicidi. Coloro che dormono meno di 5 ore per notte, rispetto a quelli che dormono 8 ore, hanno il 71% di probabilità di soffrire di depressione e il 48% di coltivare propositi autolesionisti.

Un cattivo rapporto con la notte e con le ore di sonno rischia dunque di trasformare la parte del giorno da dedicare ai sogni e alla pace dei sensi in un incubo, quale è il baratro della depressione, che a sua volta può essere anche causa di insonnia. La relazione tra inadeguata gestione del sonno e depressione, infatti, risulta essere potenzialmente bidirezionale. In quando la prima è causa dell’altra e viceversa, con gravi pericoli per la salute psicofisica dei nostri ragazzi.

Il ruolo dei genitori è, quindi, di fondamentale importanza anche in questo aspetto della vita dei figli, fin dalla loro prima infanzia. Quello che gli scienziati americani chiamano “parental set bedtimes” (l’ora di andare a letto imposta dai genitori) ci dà proprio l’idea della necessità che i genitori siano presenti con i loro figli e li aiutino a stabilire uno stile di vita fatto di sane abitudini e di rispetto per il proprio corpo e per la propria salute, per star bene ogni giorno e per prevenire disturbi nell’immediato futuro.

In particolare, la ricerca del dott. Gangwisch ci dà occasione di ricordare che le ore di sonno necessarie nella fascia d’età preadolescenziale sono nove e anche più. Quindi spegniamo un po’ prima televisione o Playstation dei nostri ragazzi e “imponiamo” loro di dedicarsi alla cosa più bella che tutti noi sappiamo fare, sognare! Allora ssschhh… e buonanotte!

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