immagine

Mal d’auto o mal di viaggio. I rimedi per i più piccoli

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Fastidi ed inconvenienti da affrontare durante il raggiungimento della meta delle ferie estive: parte seconda.

Dopo aver visto insieme come un vicino di aereo particolarmente rumoroso ed invadente possa rappresentare una vera seccatura, in grado di compromettere l’inizio della vacanza, passiamo ora a considerare un’altra delle difficoltà che possono presentarsi durante i viaggi, ovvero la necessità di far fronte al disturbo della cinetosi, più comunemente nota come “mal d’auto o mal di viaggio“.

Più frequente tra i piccoli, la cinetosi non risparmia tuttavia nemmeno gli adulti: la causa di questa forma di malessere deve essere ricercata in una ipersensibilità del sistema vestibolare, organo deputato al mantenimento dell’equilibrio, e i disturbi possono essere accentuati da stimoli olfattivi e visivi.

La Società Italiana di Infettivologia Pediatrica ha realizzato alcuni consigli utili per prevenire, ridurre o evitare l’insorgere di questo disturbo. “La cinetosi o chinetosi o malattia da movimento – spiega la Professoressa Esposito Direttore della Clinica Pediatrica 1 presso l’IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano – è una condizione molto frequente nei bambini, che inizia a manifestarsi intorno ai 2-3 anni con i primi viaggi, soprattutto in automobile; spesso è di origine ereditaria, ma non deve causare un allarme eccessivo, poiché basta qualche semplice accorgimento per limitarne gli effetti e, con il passare del tempo, tende ad attenuarsi e a scomparire dopo l’adolescenza.”

Come si manifesta?

I primi sintomi di questo disturbo sono sensazione di malessere generale, sudorazione fredda, pallore, sonnolenza, sbadigli, ipersalivazione, mal di testa fino arrivare alla nausea ed al vomito e, nel caso di “mal di mare”, anche alla diarrea. Generalmente nel bambino il vomito si presenta una sola volta, dopo la quale le condizioni generali migliorano, soprattutto se nel frattempo è cessato il movimento.

Cosa fare?

Ci si deve rassegnare a piantare un ombrellone in giardino o sul terrazzo, per evitare ai piccoli il fastidio dello spostamento in auto? No, è possibile adottare alcuni comportamenti che aiutano a prevenire la cinetosi. Vediamo allora cosa fare per non rinunciare alla nostra vacanze e allo stesso tempo non rendere il viaggio un incubo per i bambini e di conseguenza anche per noi:

far viaggiare il piccolo sull’apposito seggiolino, in modo che veda davanti a sé. Evitare che si muova per la macchina: oltre a correre il rischio di traumi in caso di incidente, peggiorerebbe i sintomi;

sistemarlo il più vicino possibile al baricentro e alla zona più stabile del veicolo, sui sedili anteriori, se l’età lo consente, oppure, se si viaggia in nave, preferire la zona centrale o in aereo i sedili in corrispondenza dell’ala;

• se è in grado di seguire i consigli, invitarlo a non guardare nel finestrino laterale ma davanti a sé, evitando di fissare i punti in movimento o le onde, qualora si viaggi in nave;

evitare che usi videogiochi o che legga e invitarlo a rendere minimi i movimenti di testa e corpo;

• evitare i giocattoli, ma preferire l’ascolto di musica. Anche il sonno rende molto meno fastidioso il problema;

non costringere il bambino a lunghi periodi di digiuno, allo scopo di ridurre il numero delle soste; se sono almeno 3 ore che non mangia fargli assumere un piccolo spuntino prima del viaggio e durante il viaggio offrirgli pasti piccoli e frequenti a base di alimenti solidi e facilmente digeribili come grissini, pane e crackers, evitando le bevande gassate, i succhi di frutta ed i fritti;

evitare fattori nocivi come il fumo, l’aria viziata, l’affollamento e il caldo delle sale comuni e assicurarsi che nell’ambiente vi sia un continuo ricambio dell’aria. Il finestrino semiaperto nell’auto o in treno, una passeggiata sul ponte della nave, l’apertura delle bocchette di areazione in aereo consentono al bambino di ricevere aria fresca, con attenuazione dei sintomi;

viaggiare di notte, perché sono minori gli stimoli visivi che possono causare e accentuare la cinetosi;

• sospendere, se possibile, il movimento responsabile del disturbo; se si viaggia in auto fermarsi in condizioni di sicurezza e far scendere il bambino a fare qualche passo.

Avete preso tutte le possibili precauzioni, ma non siete riusciti ad evitare che il piccolo iniziasse a mostrare sintomi riconducibili a cinetosi? In caso di malessere evidente adottate questi comportamenti:

• mettetelo disteso;

• offritegli solo piccoli sorsi di liquidi chiari e freddi fino a che non si riprenda;

• lasciatelo riposare, qualora avesse voglia di dormire;

Se i sintomi abitualmente accusati dal bambino sono particolarmente gravi, è bene considerare la possibilità di fargli assumere farmaci anticinetosici, anche se il loro utilizzo andrebbe limitato il più possibile. Una raccomandazione è dunque quella di ricorrere al loro impiego solo nel caso di effettiva necessità CONSULTANDO SEMPRE PRIMA IL VOSTRO MEDICO.

I trattamenti possibili sono i seguenti:

Antistaminici: il dimenidrinato è indicato nei bambini di età compresa fra i 4 e i 12 anni. Si tratta di confetti da masticare ai primi sintomi di nausea, il cui effetto si avverte dopo 2-3 minuti e la cui massima efficacia si raggiunge continuando a masticare per 5-10 minuti. L’efficacia è individuale e può durare da 1 a 3 ore, ma bisogna seguire attentamente la posologia, facendo attenzione a non far assumere al bambino più di due confetti al giorno.

Anticolinergici: si tratta di cerotti medicati trans dermici che vanno applicati dietro l’orecchio, in una zona priva di capelli, almeno 2 ore prima di iniziare il viaggio (l’efficacia massima si ha dopo 6-8 ore dall’applicazione)

Per evitare l’assunzione di medicinali si può optare per il ricorso a rimedi alternativi, anche se non esistono studi adeguati che dimostrino la loro efficacia nella prevenzione della cinetosi. Il fatto che possano risultare soggettivamente validi va con tutta probabilità attribuito al rilevante ruolo dell’effetto placebo in disturbi di questo tipo.

Polsini: si basano sul principio dell’acupressione che, esercitata in corrispondenza del punto P6 della medicina cinese (la zona interna dell’avambraccio, situata circa 4 cm dalla piega del polso), sembra essere in grado di controllare la nausea e il vomito. La stimolazione avverrebbe grazie ad un bottone di plastica a forma di cupola, situato all’interno del polsino.

Integratori: sono gomme a base di zenzero indicate in caso di vomito. Il numero di gomme che possono essere assunte giornalmente dipende dall’età dei bambini, partendo da un massimo di 4 gomme al giorno per quelli di 3-5 anni, fino ad un massimo di otto gomme al giorno per chi ha più di 12 anni.

Oli essenziali: sono utilizzati nelle terapie contro il mal di viaggio, poiché oltre all’assunzione tradizionale con acqua calda, zucchero o miele possono essere direttamente inalati, anche durante il viaggio, mettendone qualche goccia su un fazzoletto. Per l’emicrania da viaggio è molto efficace l’aroma dell’olio essenziale di eucalipto e di arancio amaro; per nausea e vomito da mal di mare, invece, può essere d’aiuto qualche goccia di olio essenziale di sandalo o di mandarino inalata più volte.

Ora abbiamo qualche arma in più per fronteggiare questo fastidioso disturbo e non consentirgli di rovinare le nostre desideratissime vacanze.

Francesca Di Giorgio

LEGGI ANCHE: 10 TRUCCHI PER COMBATTERE IL MAL DI VIAGGIO

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin