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Stretching, tra ginnastica ed eleganza

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Sembra un ossimoro se si pensa a persone sudate che corrono su tappetini e cyclette in palestra e che cercano, il più delle volte, di buttar giù i chili di troppo! Ma non esiste solo la ginnastica faticosa e affaticante che ti fa bruciare 500 calorie in un’ora.

C’è un modo di allenarsi che coltiva e produce un’eleganza della postura, rendendo il corpo flessuoso, aggraziato, più femminile e quasi da ballerina: lo stretching. Ne ha parlato approfonditamente Claudio Bruno, trainer ISEF e Responsabile Tecnico di una delle palestre del circuito Tonic di Milano. Bruno pratica questo metodo di ginnastica che altro non è che puro stiramento. Ma non solo.

Tutti associano spontaneamente lo stretching allo stirarsi. Ed è vero. Ti stiri proprio come un gatto. Ti contrai e decontrai allungando muscoli che non sapevi nemmeno di avere. I risultati? Sorprendenti. Non solo puro e vero relax come se l’armatura del corpo si sgretolasse “in un respiro liberatorio”. Le tensioni che si accumulano in giorni, mesi, anni di posizioni sbagliate del logorio della vita moderna, non si scacciano così facilmente e solo con una corsa frenetica dopo ore in ufficio. Anche se la cosa male non fa!

Fare stretching come si deve, ovvero sapere o farsi indirizzare su come si possano allungare i muscoli, è un vero toccasana anche per la postura: in poche parole ti raddrizza. Per questo si parla di “centimetri supplementari” che ti rendono apparentemente più alto. In realtà non sei più curvo sotto il peso dello stress psicofisico che porti sulle spalle.

Altri vantaggi dello stiramento e allungamento muscolare sono forse meno evidenti ma certo significativi: lo stretching agevola i movimenti che diventano più fluidi e l’andamento risulta pertanto più aggraziato; ridà tono ai muscoli che normalmente sono contratti; previene i dolori e aiuta a concentrarsi. Strano, ma vero. Concentrandosi su una parte del corpo e isolandola, il nostro emisfero sinistro compie uno sforzo della sua capacità analitica, messa a dura prova anche nel tener viva l’attenzione sul muscolo da tenere allungato, per mantenere la posizione, sentire il muscolo lavorare e per coordinare il tutto col respiro.

Svariate discipline si basano sullo stretching. Tra le più innovative segnalo il Body Fly, un programma che combina le tecniche tradizionali dello stretching con la filosofia delle arti orientali, donando plasticità ed eleganza al corpo. La sua tecnica è basata su una sequenza di movimenti lenti ad intensità variabile che utilizza come sovraccarico esclusivamente il peso del proprio corpo.

Tra le storiche, anche se solo da pochi anni è tornato alla ribalta, il metodo Pilates, creato appunto da Joseph. H. Pilates. Nato infatti negli anni ’20, sono state le star di Hollywood ad adottarne la filosofia per restare toniche e in forma. È un metodo olistico che coniuga principi dello yoga e delle discipline psicofisiche orientali con quelli della ginnastica posturale, con un costante e accurato uso della respirazione. Non si tratta solo di eleganza allora. Anche se, ovviamente, il fatto che lo sponsorizzino modelle e attrici l’ha reso molto di moda.

Lo stretching pareva semplice stiracchiamento e invece è una vera ginnastica del corpo e della mente. E i risultati ne sono la prova. Anima e fisico pare ritrovino in esso armonia in una sorta di respiro comune: la ritrovata “mobilità consente una migliore ossigenazione del cervello, e poco a poco il corpo riscopre i suoi diritti”.

L’allungamento dei muscoli è allora una vera e propria liberazione da contratture fisiche e psicologiche e se la pratica può servire ad essere anche più affascinanti, perché non provarci?

Valentina Nizardo

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