massaggio sensitivo gestaltico

Il Massaggio Sensitivo Gestaltico

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Per riuscire a sopravvivere nella realtà contemporanea, molti di noi si dividono fra mille occupazioni e attività. Lavoro, relazioni, vita sociale, interessi, hobby. Sempre più spesso, lo stress arriva a livelli preoccupanti e dannosi. Ci si sente stanchi, svuotati e pieni di rancore verso un mondo che pretende, pretende, pretende.

Abbiamo un meraviglioso cervello, dotato delle più grandi potenzialità e in grado di capire persino come funziona un i-phone. Curiamo l’esteriorità del nostro aspetto, così da essere gradevoli per gli altri o per lo meno non spaventosi. Ma, spesso, facciamo fatica a coltivare anche l’altra parte, quella spirituale. Questa disparità di attenzioni crea un disequilibrio che porta a non riuscire ad affrontare in modo sereno la jungla quotidiana.

Uno dei modi per ritrovare il perduto equilibrio è il Massaggio Sensitivo Gestaltico. È un massaggio completo che si basa sull’approccio olistico alla persona. È stato inventato alla fine degli anni ’60 da Margaret Elke. Il nome viene dalla Gestalt, una corrente psicologica tedesca degli inizi del ‘900, che basava la propria teoria sul considerare l’esperienza umana non dalle sue componenti elementari ma dall’intero fenomeno. “Il tutto come più della somma delle parti“, come recita anche il sottotitolo dell’ultimo album di Franco Battiato, musicista e filosofo.

In questo caso, l’uso del termine Gestalt indica che è un massaggio che risveglia la percezione del corpo come unità, aiutando a superare la sensazione di frammentazione e favorendo l’armonia fra le varie parti. In molte persone, l’autocoscienza è piuttosto sviluppata a livello mentale, ma manca una percezione netta del corpo.

La parola Sensitivo si riferisce al risveglio dei sensi. I movimenti dolci e carezzevoli avvolgono la persona massaggiata e la trasportano in un’atmosfera di accoglienza. Ci si sente più amati, accettati. Così si riesce a sperimentare uno stato di fiducia e di abbandono che consente di ascoltarsi in profondità.

Margaret Elke l’ha creato come un rituale d’amore. Importantissimo è l’atteggiamento dell’operatore, che è presente in modo aperto e creativo. Colui che massaggia prende l’energia dal suo cuore e la trasporta alle mani, che danzano sul corpo dell’altro. I movimenti sono definiti e strutturanti, in un tocco amorevole e rispettoso. Sentendo le mani dell’operatore, il massaggiato ritrova la sensibilità di ogni zona del corpo e può integrare le percezioni fino a formarsi un’immagine più precisa del sé.

La descrizione più usata di questo particolare momento vissuto dal cliente e dall’operatore, che non è quindi un semplice massaggio estetico, è quella di un’onda. “Parte dai piedi, coinvolge tutto il corpo, arriva alle mani ed è trasmessa al corpo del cliente con una qualità di contatto molto profonda”.

È un tipo di massaggio in cui si impara, dunque, ad affinare l’ascolto della propria interiorità. Ha un effetto rilassante, stimola il sistema nervoso, scioglie le tensioni, ripristina il flusso energetico. La persona impara ad accettarsi, a sentirsi nel proprio corpo. Migliora l’autostima, aiuta ad essere più sicuri di sé e a vivere gli altri con meno sospetto e più fiducia.

In Italia ci sono alcuni centri che lo propongono, con terapeuti formati dall’inventrice Margaret Elke. Sono centri di benessere olistico, che integrano nel loro programma diverse specialità di cura della persona. Tra questi, c’è l’inventore della Filosomatica, tecnica che fonde il messaggio del fluire (Tao) con concetti occidentali. Nella Filosomatica, il Massaggio Sensitivo Gestaltico è integrato da Watsu (massaggio in acqua) e da altri esercizi di espressione corporea.

Il risultato è quello di avere un corpo più vitale e una mente più rilassata. Di sentirsi, da subito, più amati. Cosa desiderare di più?

Fiammetta Scharf

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