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Silvoterapia: quando il benessere arriva dagli alberi

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Curarsi con le piante non solo ingerendole ma semplicemente toccandole? È ciò che sapevano già da tempo immemore i sacerdoti celti che non storcevano certo il naso ad abbandonarsi alla silvoterapia.

Questa antichissima arte si basa sulla semplice empatia tra uomo e albero. È dalla affinità con esso che ci si ricarica e non solo emotivamente parlando: tutti avranno infatti provato la sensazione di benessere che si prova solo a camminare tra le fronde ombrose degli alberi in silenzio o ascoltando il cinguettio degli usignoli!

Ma per avere gli effetti terapeutici occorre appoggiarsi con la schiena al tronco, mettendo la mano destra col palmo sul plesso solare (la bocca dello stomaco per intenderci) e il dorso della sinistra a contatto coi reni e col tronco stesso. Bastano 20 minuti di respiri profondi in questa posizione e il nostro albero ci rimetterà in forma.

Ma come si fa a sapere qual è il “nostro albero”?

In base ai bisogno che abbiamo in quel momento o in quel periodo possiamo decidere a quale arbusto affidarci. Se ad esempio abbiamo bisogno di purificazione la betulla non ha rivali. Se invece dobbiamo trovare noi stessi, ci aiuterà l’edera che simboleggia le risorse interiori e la ricerca del sé. L’agrifoglio ci protegge e il nocciolo aiuta a meditare. Il melo infine può essere utile quando bisogna prendere decisioni importanti.

Anticamente questa disciplina era legata alle forze ed energie che l’uomo poteva cercare e trovare nei boschi: la natura era la medicina per antonomasia.

Oggi si sa che gli alberi procurano benessere psicofisico e che basta camminare nel verde per sentirci subito meglio dopo una giornata in ufficio. Il fatto che le foreste e i luoghi boschivi abbiano da sempre un potere di protezione fisica e sociale, del suolo stesso dall’erosione, di miglioramento del clima e di depurazione atmosferica non fa che ampliarne il ventaglio dei benefici.

Gli alberi liberano ossigeno ionizzato rifornendo quindi di ioni anche le zone limitrofe e alcune sostanze volatili hanno effetti positivi su svariati agenti patogeni. Pensate che un singolo ettaro di foreste di querce diffonde circa 2 chili di fitoncideantibatterico naturale che ha un’azione disinfettante – e che per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, sempre le querce hanno il potere di abbassare la pressione sanguigna, migliorare il sonno e l’ossigenazione del sangue.

La silvoterapia è utilissima per tutti coloro che hanno carenze di ossigeno nei polmoni proprio perché le piante possono fornire all’organismo il carburante necessario per le esigenze vitali. Senza contare che parchi e boschi sono l’ambiente migliore per praticare sport e fare movimento proprio perché ottimizzano il respiro e l’apporto di ossigeno.

La silvoterapia è stata riconosciuta agli inizi del secolo scorso, nel 1927, come “metodo terapeutico scientifico per prevenire e curare attraverso le piante“. La balneoclima terapia la inglobò in sé e da allora viene vivamente consigliata a chi soffre di asma. Infatti l’ozono attiva la circolazione sanguigna, aumentando i globuli rossi e facilita la respirazione.

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Quindi non solo se hai problemi respiratori o di cuore, ma anche solo se dormi male, se sei stressato o semplicemente se vuoi sentirti un po’ meglio, fatti una bella camminata nel parco più vicino a te e magari siediti a contatto con un albero: tornerai in fretta in te stesso semplicemente perché sentirai la natura scorrerti dentro! Se vuoi saperne di più e se vuoi avere un’esperienza pratica dell’uso dell’energia naturale delle piante, vai su www.naturopatiaeuropea.it.

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