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Malattie e inquinamento, cosa fanno i “medici sentinella”

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Per far fronte a malattie e epidemie, esistono da qualche anno delle figure mediche speciali, che scrutano l’andamento delle malattie nella loro zona di cura e riferiscono ciò che succede, quotidianamente o mensilmente, a un centro dati nazionale.

Non più quindi solo i medici di guardia quando il dottore di famiglia è al riposo, ma delle vere “vedette” che collaborano con lui ogni giorno tutti i giorni dell’anno.

Si chiamano infatti medici sentinella perché avvistano e monitorano la situazione delle patologie come dei veri custodi. Per ora il ruolo di questi medici – in genere di famiglia – è stato quello di segnalare i primi casi di influenza per cercare di prevederne il ciclo annuale, controllare la piega che ha tuttora l’Aids e l’ampiezza di diffusione del diabete.

Pare forse una cosa superflua, ma non lo è per niente: i risultati sono stati ottimi sia in Italia che nel resto d’Europa, perché le sentinelle fanno un lavoro in tempo reale senza dover aspettare i canonici due anni delle ricerche epidemiologiche.

Fin qui nulla di nuovo, ma la qualcosa è appena cambiato: la novità ora sta nel fatto che tali guardiani dovranno scorgere una malattia purtroppo ormai diffusissima, quella legata all’inquinamento atmosferico.

L’idea è nata dall’Associazione dei medici per l’ambiente – della International society of doctor for the environment (Isde).

In un recentissimo convegno tenutosi a Bologna, gli esperti hanno messo in allerta proprio su questo tipo di patologie, con un occhio particolare al cancro nei bambini, considerato un campanello d’allarme di un ambiente poco sano. Le statistiche intatti parlano chiaro: sotto i 19 anni si registrano circa 500 casi all’anno – 175 sotto i 14.

Prontissima la risposta dei pediatri oncologi italiani dell’Aieop, l’associazione italiana ematologia ed oncologia pediatrica, che hanno firmato un’alleanza internazionale contro la leucemia. (Per chi non lo sapesse il tumore più diffuso tra i bambini, dopo quello cerebrale).

“La causa principale delle neoplasie infantili sta nella diffusione capillare in aria, acqua e cibi delle molecole mimetiche – dice il dottor Burgio, coordinatore scientifico dell’Isde – sostanze diverse tra loro ma che, una volta entrate nel corpo, rivelano una capacità comune, quella di mimare l’azione regolatrice di alcune molecole naturali”.

Per intenderci: è quello che succede bruciando rifiuti non differenziati o la plastica e i pesticidi che possono infatti portare a malformazioni e malattie.

Altre sostanze tossiche – come arsenico, cadmio, piombo, alluminio e mercurio – che possono addirittura aver lo stesso potere del nostro DNA, quello di accendere o spegnere certi geni, si accumulano nell’ambiente e da qui la via per il corpo è davvero breve.

È ovvio che il ruolo giocato dalla sentinella in fatto di malattia e ambiente è ancora più decisivo:

“rilevando direttamente le malattie causate dagli inquinanti introdotti nell’ambiente, ne colgono gli effetti sinergici, mentre l’epidemiologia può indagare una o poche sostanze per volta”.

spiega Roberto Romizi, il presidente di Isde Italia. È così che si è potuto scoprire che nella provincia di Caserta, i malati di tumore, bronchite, allergie e gastroenteriti sono più diffusi nella zona attorno alla discarica di Lo Uttaro.

Conseguenze dell’inquinamento sulla salute, proprio a causa dell’esposizione ai fattori irritanti, sono proprio legate alla funzionalità polmonare: bronchiti appunto, ma anche allergie e asme.

E allora ben vengano le sentinelle se possono far capire che qualcosa, davvero, non va nel nostro stile di vita.

Un tempo si parlava di effetto serra e di buco nell’ozono, e già era orribile pensare a cosa stessimo facendo al nostro pianeta. Ora è tuttavia ben chiaro che l’aspetto forse finora sottovalutato è più allarmante: stiamo davvero facendo male a noi stessi.

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