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Filler permanenti, i dermatologi italiani dicono no al loro uso

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Dopo le segnalazioni lanciate ieri da alcuni esperti britannici a proposito delle iniezioni antietà disponibili nel Regno Unito, l’ISPLAD (Società Internazionale di Dermatologia Plastica e Rigenerativa) e l’ADOI (Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani), chiedono a gran voce i divieto di “filler permanenti” contenenti acrilati e metacrilati, come già succede da anni per il silicone liquido iniettabile.

Una lotta, quella dei dermatologi italiani, che dura già da molti anni, come sostiene Antonino Di Pietro, Presidente Fondatore dell’ISPLAD. “I metacrilati sono sostanze che la pelle e i tessuti non sono in grado di metabolizzare e smaltire per cui si comportano da corpi estranei dando luogo, nel tempo, a crisi di rigetto: il viso e le labbra si gonfiano, si creano dei noduli pieni di pus, si ulcerano e possono lasciare cicatrici“, spiega Di Pietro.

È così che poi si vedono visi deturpati da sostanze che non si possono più riassorbire, veri e propri danni cui “si associano grossi problemi psicologici“, conclude Patrizio Sedona, membro del consiglio direttivo ADOI.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.