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Chirurgia estetica: i gel piastrinici funzionano?

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Il concentrato piastrinico, ovvero il plasma ricco di piastrine per uso non trasfusionale, è da diversi anni impiegato come rigenerante dei tessuti danneggiati in molti ambiti della medicina: se ne serve la chirurgia ortopedica, quella maxillo-facciale e quella odontostomatologica.

Ma anche in oculistica e in dermatologia trova largo uso, soprattutto per la cura delle ulcere cutanee croniche.

E per la chirurgia estetica va bene?

C’è da dire che da qualche tempo i gel piastrinici vengono utilizzati anche in questo settore – in particolare nel trattamento delle cicatrici da ustione, della caduta dei capelli e delle rughe – anche se gli esperti si rivelano scettici dei risultati. Ad oggi, infatti, non c’è alcuna evidenza scientifica che sancisca l’efficacia clinica del concentrato piastrinico nella medicina estetica e nella chirurgia plastica.

In questi ambiti – afferma aGiuseppe Aprili, Direttore del Dipartimento di Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Veronaallo stato attuale i contributi scientifici a supporto non presentano ancora le caratteristiche metodologiche indispensabili per definire compiutamente l’efficacia clinica dei trattamenti effettuati. In particolare, non vi è ancora un consenso definito su tipologia e standard di prodotto, modalità di applicazione, e frequenza di effetti collaterali ed eventi avversi”.

In sostanza si è ancora nella fase della sperimentazione, per questo non si possono diffondere certezze circa l’efficacia dei gel piastrinici nello spianare le rughe o nel rinfoltire i capelli. Anzi, come raccomanda Claudio Velati, Presidente della SIMTISocietà Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia«non bisogna sottoporsi a questi trattamenti sperimentali, se non in strutture sanitarie che abbiano una specifica autorizzazione dell’autorità sanitaria competente e il consenso del comitato etico ad effettuare questo tipo di sperimentazioni».

Inoltre, precisa Velati, “è importante che il paziente legga con attenzione quanto indicato nella dichiarazione di consenso informato che gli viene obbligatoriamente proposta prima che si sottoponga a un atto medico“.

Per il resto, al bando gli entusiasmi per i ritocchi facili e veloci. Seppur con fine estetico, si tratta sempre di interventi invasivi, dunque attenzione!

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Fabrizio Giona

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