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Tanoressia: 11 milioni di italiani dipendenti dalla tintarella

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Malati di tintarella. Sì, ci sono anche quelli, per i quali l’abbronzatura diventa un problema, una forma di dipendenza. Si chiama tanoressia, e non ha nulla a che vedere con i disturbi alimentari.

Avevamo già parlato, qualche tempo fa, di chi risultava essere dipendente dalle lampade solari, sottoponendosi ripetutamente alle sedute abbronzanti. Ma il problema è molto serio e colpisce in Italia 11 milioni di persone, ossia due persone su dieci. A rivelarlo è stato uno studio condotto dall’Istituto di ricerca di dermatologia globale (Irdeg), e commissionato all’Swg di Trieste.

Dalla ricerca emerge anche l’idetikit del tanoressico-tipo: è donna, ha un’età tra i 25 ai 54 anni, la sua pelle è già naturalmente scura, è magra ed è anche fumatrice. Ovviamente si tratta del dipendente medio da tintarella. Anche gli uomini ne sono affetti, soprattutto se appartengono all’ambiente dello spettacolo.

Ecco altri elementi che completare il quadro del tanoressico: risiede maggiormente al Nord d’Italia e in particolare nelle aree metropolitane, gli piace esporsi al sole per più di sei ore al giorno anche nelle ore a rischio (tra le 12 e le 16), ha bandito le creme protettive ma fa uso solo di intensificatori della melanina. Non si limita “solo” all’esposizione al sole ma anche in piena estate si sottopone a sedute sui lettini solari. E non gliene importa nulla dei danni alla salute, preferisce correre il rischio ma avere una pelle perfettamente abbronzata.

Una vera e propria malattia, insomma, che in quanto tale va curata con i farmaci, specie per non subire i danni del troppo sole o dalla eccessiva esposizione alle lampade UV. Lo assicura Matteo Cagnoni, presidente dell’Irdeg.

Ovviamente, con l’estate in arrivo non bisogna privarsi di prendere un po’ sole, basta solo evitare le ore più calde e fare più attenzione, soprattutto le prime volte che ci si espone ai raggi solari.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.