rivoluzionesessualeanni

Rivoluzione sessuale anni ’60 è stata merito della penicillina

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

La penicillina, e non la pillola, fu il motivo per cui negli anni ’60 si diede inizio alla rivoluzione sessuale, con un netto calo delle malattie veneree, sifilide inclusa. È quanto sostiene un nuovo studio condotto dall’economista Andrew Francis della Emory University, pubblicato sugli Archives of Sexual Behavior.

Secondo il dottor Francis, l’inibizione sessuale, tradizionalmente associata con il lancio della pillola nel 1961, si deve, in realtà, all’uso diffuso della penicillina, che portò a un rapido declino della sifilide nel corso del 1950. È questo che ha lanciato la rivoluzione sessuale dell’era moderna. “È un presupposto comune che la rivoluzione sessuale sia iniziata con gli atteggiamenti permissivi del 1960 e con lo sviluppo di contraccettivi come la pillola anticoncezionale“, scrive l’autore.

Tuttavia le prove indicano con forza che fu l’uso diffuso della penicillina, che portò a un rapido declino nella sifilide nel corso del 1950, a lanciare l’era sessuale moderna”, sostiene l’economista.

La sifilide raggiunse il suo picco negli Stati Uniti nel 1939, uccidendo 20 mila persone. “È stata l’AIDS della fine degli anni ’30 e dell’inizio degli anni ’40 – racconta Francis – la penicillina fu scoperta nel 1928 ma non fu utilizzata clinicamente fino al 1941. Dopo la seconda guerra mondiale, la sifilide passò dall’essere una malattia cronica e potenzialmente fatale a una patologia curabile con una singola dose di medicina“.

Le malattie sessualmente trasmissibili, infatti, minacciavano le truppe all’estero e la penicillina era risultata essere un trattamento efficace contro la sifilide. I militari volevano liberare le truppe dalle malattie sessualmente trasmissibili e da tutti i tipi di infezioni, in modo che potessero continuare a combattere.

Questo, in realtà, ha accelerato lo sviluppo della penicillina come antibiotico. Dal 1947 al 1957, il tasso di mortalità della sifilide scese del 75% e il tasso di incidenza della sifilide diminuì del 95 %. “Si tratta di un calo davvero rilevante, in sostanza è un crollo“, conclude Francis, che, per confermare la sua teoria, ha analizzato i dati provenienti dalle agenzie sanitarie statali e federali che vanno dal 1930 fino al 1970.

Roberta Ragni

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.