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Stitichezza: ecco cosa fare per combatterla

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L’intestino va al rallentatore e quando vai al bagno, con grande sforzo, raramente e in modo irregolare, soffri di sensazione di incompleto svuotamento o di ostruzione.

Provi un disagio fisico continuo e ti imbarazza perché quando devi andare in bagno sei costretto a rimanerci a lungo. Non se ne parla volentieri, ma tutto questo si chiama stitichezza e per chi ne soffre, è un vero tormento, visto che è condizionato in ogni attività quotidiana con continue rinunce e pesanti malesseri.

Un’indagine condotta su circa 900 pazienti con stipsi cronica da Doxa Pharma in 39 Centri di gastroenterologia del Paese, per lo studio LIRS (Laxative Inadequate Relief Survey), rivela che la qualità di vita di chi ha questo disturbo è fortemente compromessa e i disagi sono simili a quelli di chi soffre di una malattia cronica.

Moltissimi hanno rivelato, infatti, di fare fatica a gestire la loro vita e che il problema arriva a condizionarli nella quotidianità, provocando un disagio emotivo che instaura un circolo vizioso e peggiora ulteriormente la situazione. “Tutto questo ha ripercussioni consistenti anche sulla vita sociale: si tratta di persone che si assentano dal lavoro o vanno in ufficio pur sentendosi male, e che per questo producono di meno“, commenta Rosario Cuomo, docente di gastroenterologia dell’Università Federico II di Napoli.

Gli esperti ci dicono che soffre di costipazione cronica una percentuale di persone tra il 15 e il 20%. Ma che cos’è esattamente la stitichezza, o stipsi, o costipazione? Lo spiega in un’intervista Vincenzo Stanghellini, direttore del Dipartimento di Medicina interna e gastroenterologia al Policlinico Universitario Sant’Orsola di Bologna: “è bene sgombrare il campo dall’equivoco più frequente sull’argomento: si parla di stitichezza cronica non solo quando il numero di evacuazioni è inferiore a tre alla settimana, come molti credono ancora. Ci sono pazienti che soffrono di stipsi che vanno in bagno perfino tre volte al giorno: oggi infatti si fa diagnosi di stipsi cronica se in almeno un’evacuazione su quattro si avvertono fastidi come feci dure e aride, sforzo eccessivo, sensazione di svuotarsi in modo incompleto o un’impressione di ostruzione e pesantezza all’addome che viene solo in parte risolta dalla defecazione“.

I motivi possono essere tra i più svariati, dalle cause biologiche, che spiegano la maggior suscettibilità femminile alla stipsi, ai fattori psicologici come stress, ansia e depressione, passando per le difficoltà legate allo stile di vita contemporaneo, troppo frenetico per consentirci di andare in bagno con tranquillità.

Allora che fare?

Per evitare la stitichezza bisognerebbe prima di tutto iniziare ad “ascoltare” di più la nostra pancia, dedicando il giusto tempo a una funzione corporea che non va mai rinviata o soppressa. È importante, poi, dedicarsi con costanza a un’attività fisica, per regolarizzare il transito intestinale, ma anche bere molto, almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno, ridurre i cibi industriali e molto elaborati e, infine, mangiare quotidianamente cibi ricchi di fibre, sia insolubili, che si trovano in crusca, cereali integrali e verdure a foglia, che solubili, contenute nella polpa della frutta o nei legumi. Attenzione però a non esagerare, si rischia di provocare addirittura l’effetto opposto.

Roberta Ragni

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.