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In vacanza, occhio alla sicurezza in acqua!

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Estate: voglia di sole, di mare, di vacanza… ma siamo sicuri di conoscere quali sono le giuste precauzioni da prendere per la nostra sicurezza in acqua?

Secondo quanto è emerso da una indagine condotta dalla Croce Rossa statunitense molte delle persone che amano andare in vacanza al mare, al fiume o ai laghi, non hanno ancora ben chiare le norme da rispettare per la propria sicurezza in acqua e addirittura non sanno come comportarsi in caso di emergenza. Insomma, quasi tutti vanno in vacanza oltre che per abbronzarsi per fare un bel bagno in acqua, ma pochi sono bene informati sui rischi che corrono ogni volta che entrano in acqua.

Il sondaggio della Croce Rossa ha infatti rivelato che nemmeno la metà degli intervistati ha mai preso lezioni di nuoto e che solo una bassissima percentuale ha seguito un corso di formazione sulle norme di sicurezza in acqua. Il dato preoccupante è che molti sono convinti di essere al sicuro osservando solo due semplici accorgimenti: per gli adulti, fare il bagno sempre in compagnia di qualcun altro, mentre per i bambini munirsi di dispositivi che favoriscono il galleggiamento, come braccioli e salvagente. La Croce Rossa ci tiene a precisare che questi sono atteggiamenti corretti, ma non sono sufficienti per proteggersi dai rischi che si corrono in acqua, dall’annegamento in primis.

Quali manovre si devono intraprendere per soccorrere qualcuno che sta annegando?

Rispondere a questa domanda è più difficile di quanto sembra, il 93% degli intervistati non ha saputo rispondere o lo ha fatto in modo errato.

A questa domanda ha risposto il professor Peter G. Wernicki, membro del Red Cross Scientific Advisory Council e dell’Aquatics Sub-Council, all’interno di un comunicato ufficiale della Croce Rossa statunitense chiamato US Croce Rossa. Wernicki ha affermato che quando si vede una persona in difficoltà, occorre per prima cosa gettargli un dispositivo di galleggiamento o meglio ancora di salvataggio, invitarlo ad afferrarlo e se necessario chiamare il 118. Inoltre è importante che a buttarsi in acqua per salvare un nuotatore in difficoltà non sia un nuotatore inesperto, perché così facendo il coraggioso soccorritore rischia di mettere in pericolo la sua stessa vita.

Quali sono i segni che ci aiutano a riconoscere una persona in difficoltà?

Solo pochi gridano o annaspano, altri invece non hanno energia per farlo e concentrano tutte le forze che gli rimangono nel cercare di tenere la testa sopra l’acqua per respirare.

Ecco i tratti tipici di un nuotatore in difficoltà:

  • Agita un braccio per cercare di stare a galla.
  • Cerca di nuotare, ma non riesce a spostarsi.
  • Galleggia in superficie a faccia in giù, per un periodo superiore ai 30 secondi.
  • Si aggrappa ad una corda di demarcazione galleggiante.
  • Ha la testa sott’acqua da più di 30 secondi.
  • Ha le braccia tese al lato o in avanti per cercare di muoversi, ma non riesce a spostarsi.
  • Fluttua sulla schiena agitando vistosamente le braccia.
  • È in acqua in posizione verticale, ma non riesce a muovere le gambe.

Per vacanze più tranquille il consiglio degli esperti è quello di prendere almeno qualche lezione di nuoto, di modo da avere più dimestichezza con l’acqua e imparare a gestire meglio le situazioni di pericolo e di difficoltà, proprie e altrui. A chi invece non vuole o non può permettersi di prendere lezioni in piscina, si raccomanda di prestare la massima attenzione e soprattutto di non allontanarsi troppo dalla riva, così facendo non si corrono rischi e si è sicuri di tornare a casa sani e salvi. Dunque, quest’estate occhio alla sicurezza e buon divertimento!

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