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Vaccinazioni pediatriche e autismo: realtà o grande bufala?

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Esiste un nesso di causalità tra i vaccini e l’insorgenza della Sindrome di Kanner, meglio nota come autismo?

Una domanda, questa, da un milione di dollari, a cui nessuno sembra saper rispondere con certezza. Così, mentre impazza il dibattito tra complottisti e negazionisti, allo stato attuale delle conoscenze non esiste alcuna causa accertata, diretta, esclusiva e sufficiente per l’autismo.

Ma il dibattito, comunque, era e resta di attualità, soprattutto dopo che Franco Antonello, papà di Andrea, un ragazzo autistico dall’età di due anni, proprio dopo aver fatto il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia), ha scritto un libro sulla storia sua e di suo figlio. L’estate scorsa, nonostante glielo avessero sconsigliato tutti, Franco ha preso Andrea e l’ha portato in viaggio per tre mesi in moto e “Se ti abbraccio non aver paura” racconta, con la penna di Fulvio Ervas, la loro avventura. Invitato alla trasmissione Le Invasioni Barbariche, su La7, questo coraggioso papà, tra le cose, ha parlato proprio dell’ipotesi sulla relazione tra l’autismo e le vaccinazioni infantili, ammettendo di crederci e segnalando, al tempo stesso, che esiste un’altra metà di scienziati convinta che questo legame non esista.

Poi c’è una recente sentenza, emessa circa un mese fa, dal Tribunale di Rimini, che ha condannato il ministero della Salute a risarcire la famiglia di un bambino autistico riconoscendo un nesso di causalità tra il classico vaccino trivalente a cui venne sottoposto nel 2004 e la malattia, sembra confermare lo stato di allerta. Ovviamente la reazione di una parte importante e autorevole della comunità medica e scientifica, che ha denunciato la gravità della sentenza basata su una teoria la cui infondatezza sarebbe già stata accertata da tempo, non si è fatta attendere.

Per il Board scientifico del “Calendario vaccinale per la vita“, il team che riunisce i principali esponenti della sanità pubblica e che ha il compito di stabilire le linee guida per la copertura vaccinale riservate ai primi tre anni di vita dei bimbi, “sentenze come questa – spiega una nota rischiano di avere il solo risultato di far perdere fiducia in uno strumento preventivo fondamentale per la salute dei bambini e di tutta la popolazione, con il conseguente riemergere di malattie gravi e talora anche mortali, come il morbillo, inducendo peraltro nei genitori di bambini affetti da una seria patologia come l’autismo la falsa convinzione di aver trovato la ragione di tante sofferenze patite“.

Se poi si considera che alla base della sentenza c’è solo un articolo comparso nel 1998 sulla rivista medica specialistica Lancet, il primo sul legame tra il vaccino e infezioni intestinali legate alla Sindrome di Kanner, che diede il via al dibattito tra gli esperti del settore conclusosi solo 12 anni dopo con la ritrattazione ufficiale e la radiazione dall’albo dell’autore Andrew Wakefield, essa “ignora i documenti della comunità scientifica nazionale e internazionale, con il rischio di far perdere fiducia in uno strumento preventivo fondamentale per la salute dei bambini“.

Ma la Federazione del Comilva, il Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni composto da Associazioni Locali Autonome per lo più formate da genitori operanti su tutto il territorio nazionale Italiano al fine di ottenere la Libertà di Scelta in materia di Vaccinazioni, non ci sono dubbi: le parole del board dimostrano “la completa disinformazione sul tema, il mancato aggiornamento, e tutta la protervia di Associazioni che pretendono di pontificare, in maniera inesatta, su un caso che neppure conoscono nei particolari”.

Infatti qual è stato il “cavallo di battaglia” tirato in ballo nel comunicato? “La famosa questione del ritiro dello studio sulla correlazione fra vaccino MPR e autismo condotto dal dott. Andrew Wakefield“, continua la nota, che spiega come gli Editors di The Lancet non abbiano mai negato la relazione tra vaccino e autismo, ma si siano limitati a ritirare dal registro delle loro pubblicazioni il lavoro di Wakefield e Colleghi semplicemente perché conteneva delle scorrettezze, come il fatto che i bambini oggetto dello studio non erano stati arruolati consecutivamente e che la ricerca non era stata approvata dal Comitato Etico, al contrario di quanto gli Autori avevano asserito. “Questi ‘prestigiosi esponenti della medicina ufficiale’ desiderano semplicemente tutelare se stessi e i loro finanziatori occulti, null’altro –tuona Comilva-. Terrorismo Sanitario, diffamazione e diffusione di false informazioni: queste sono le uniche cose che codeste persone (se possiamo ancora definirle tali) perseguono con rigore scientifico“.

Insomma, una questione spinosa su cui è difficile pronunciarsi. Così, se i vaccini sono prodotti farmaceutici non esenti da rischi, che possono essere maggiori per alcuni rispetto ad altri, non per questo è semplice suggerire che l’autismo sia al 100% scatenato dalle vaccinazioni.

Quello che ci sentiamo di consigliare noi di wellMe a tutti i genitori è di raccogliere, prima di prendere una decisione in merito alla vaccinazione, maggiori informazioni possibili sui rischi e le complicazioni delle malattie causate dai vaccini, cercando su internet, che pullula di spunti e contenuti sulla questione, e, soprattutto, parlando con uno o più operatori sanitari attendibili. Perché, citando lo straordinario documentario “Autism: made in USA“, “quando conosci la verità non puoi far finta di niente“. E solo informandosi si può decidere al meglio per la salute dei propri figli. Mamme e papà, a voi la scelta.

Roberta Ragni

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.