prevenzione tumore al seno

Prevenzione tumore al seno: tutti gli esami da fare

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Il tumore al seno colpisce 1 donna su 10. È il cancro più frequente nelle donne e rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono l’altra metà del cielo.

Sebbene negli ultimi anni si sia registrata una costante riduzione dei decessi, questo tumore resta la prima causa di mortalità per tumore nel sesso femminile.

La sua incidenza è in costante crescita, tanto che si prevede che quest’anno verranno diagnosticati solo in Italia oltre 41.000 nuovi casi. Tra le cause si registra l’allungamento dell’età media della popolazione femminile e l’aumento dei fattori di rischio.

Per sconfiggere il tumore al seno l’arma più importante è la prevenzione.

Proprio per questo motivo da diversi anni è stato scelto il mese di ottobre come simbolo alla lotta contro il cancro al seno, grazie alla campagna Nastro Rosa ideata dalla Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Il cancro al seno colpisce soprattutto le donne over 50, ma è bene sottoporsi ad esami clinici periodici a partire dai 20-25 anni in su, in modo da tenere sempre sotto controllo la situazione ed eventualmente intervenire in modo tempestivo.

Visite ginecologiche, ecografie mammarie e tac sono gli esami clinici specifici che è bene effettuare nell’arco di tutta la vita e la cui frequenza varia a seconda dell’età.

Tutti gli esami consigliati

  1. La mammografia è il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce, è consigliata, con cadenza annuale, a tutte le donne dopo i 50 anni. È un esame radiologico che utilizza un dosaggio estremamente basso di radiazioni. La mammella viene compressa tra due superfici e questo consente di evidenziare eventuali alterazioni della densità del tessuto, noduli, micro calcificazioni, distorsioni e asimmetrie della ghiandola. Esistono diverse tecnologie (mammografia analogica e digitale, tomo sintesi) tutte sostanzialmente valide
  2. L’ecografia è un esame molto utile per esaminare il seno giovane. Si consiglia di farvi ricorso, su suggerimento del medico, in caso di comparsa di noduli. È un esame che utilizza ultrasuoni (non radiazioni) per rilevare alterazioni della ghiandola mammaria. Può dare informazioni anche sulla vascolarizzazione e sulla elasticità dei tessuti. Mammografia ed ecografia sono tra loro complementari e l’una non esclude l’altra
  3. È buona abitudine fare una visita del seno presso un ginecologo o un medico esperto almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età
  4. L’autopalpazione è una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. L’autoesame deve essere eseguito quando il seno è morbido, e cioè 2 o 3 giorni dopo la fine del ciclo mestruale. Durante la menopausa non c’è un momento consigliato, ma è bene comunque praticarlo a scadenze regolari.

I sintomi iniziali

In genere i sintomi iniziali del tumore al seno non provocano dolore

Da cercare, invece, sono gli eventuali noduli palpabili o addirittura visibili. È per questo che l’autopalpazione il primo metodo preventivo in grado do far scattare il campanello d’allarme. La metà dei casi di tumore del seno si presenta nel quadrante superiore esterno della mammella.

Oltre ai noduli, è importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo, in fuori o in dentro, perdite da un capezzolo solo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale), cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della forma del seno.

L’eventuale identificazione di noduli o formazioni sospette porta in genere il medico a consigliare una biopsia o l’agoaspirato. Questi esami vanno eseguiti in sala operatoria o in ambulatorio con un prelievo mediante un ago inserito nel nodulo. In tal modo si analizzano le cellule e si può stabilire con certezza la natura della malattia.

Oggi, la percentuale di guarigione in donne che regolarmente effettuano esami di prevenzione, supera il 90%.

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