ridi che ti passa

Ridi che ti passa!

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Una risata pare davvero abbia poteri curativi non solo sull’umore ma addirittura sul sistema immunitario.

A scoprire quanto avere aspettative positive e un atteggiamento solare nei confronti della vita diminuiscano malattie e infezioni è stata una ricerca condotta dalla dottoressa Suzanne Segerstrom, psicologa dell’Università del Kentucky, e dalla collega, la dottoressa Sandra Sephton dell’Università di Louisville (Usa) e pubblicata sul Psychological Science.

Per stabilire che il sistema immunitario delle persone ottimiste è davvero più efficiente e che con l’ottimismo si ha una salute globale migliore, i ricercatori americani hanno fatto un semplice studio su 124 volontari, studenti di giurisprudenza: hanno chiesto loro quali fossero le aspettative circa la loro laurea in legge e due giorni dopo è stata misurata a ciascuno di loro la capacità del sistema immunitario di rispondere a determinati stimoli.

Vediamo nel dettaglio come è stato condotto lo studio: ai soggetti è stato consegnato un questionario che avrebbero dovuto compilare durante le vacanze estive e agli inizi delle lezioni a settembre. Un periodo totale di 6 mesi, divisi in 5 fasi che valutassero lo stato psicologico dei ragazzi in questione. Lo scopo era ovviamente valutare i livelli di ottimismo e positività per poi confrontarli con le risposte immunitarie, dedotte da una semplice iniezione locale. Questa iniezione avrebbe provocato gonfiore nella zona cutanea circostante e in base al livello di tale reazione, ci si poteva fare un’idea dell’efficienza del sistema immunitario: gonfiore più o meno elevato equivaleva a risposta più o meno forte da parte del sistema immunitario. È bene precisare che il sistema immunitario è un fenomeno molto complesso e che i ricercatori si sono concentrati solo sugli aspetti infettivi come virus e batteri.

I risultati però sono privi di zone d’ombra: chi aveva dato risposte positive nei confronti della propria vita e sullo studio, dava anche risposte immunitarie più elevate! Chi invece aveva aspettative pessimiste, dava segni invece di immunità compromessa o comunque significativamente più bassa.

Certo i 2 metodi d’indagine (prove psicologiche ed iniezione) non danno risultati da portare all’eccesso: non è che se uno è ottimista non si ammala! Anche se sempre più medici sono convinti del potere cerebrale nel ‘decidere’ se ammalarsi o no, l’analisi mostra semplicemente che disposizioni d’animo positive aiutano a vivere meglio e che potrebbero aiutare a sviluppare immunità verso fonti di infezione. E non solo questa analisi lo dimostra in effetti.

Nell’ottimismo e nella capacità di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno non solo di filosofie orientaleggianti ma di sempre più numerose correnti di pensiero, si nasconderebbe il vero elisir di lunga vita e di una buona salute.

Ciò non vuol dire che le persone devono costringere se stesse ad essere ottimiste circa le loro aspettative, che magari superano di gran lunga i loro limiti: ma certamente è bene che per persone si allenino ad essere più positive nei confronti del loro futuro e di obiettivi che possono essere raggiunti“, ha spiegato proprio la Segerstrom sulle pagine di Psychological Science.

Quindi invece che prendere mille pillole ogni volta che qualcosa nel nostro corpo pare non andare, medicine che non fanno che assuefarlo impigrendo il nostro sistema immunitario, basterebbe, a volte, davvero riderci su!

Già il medico spagnolo Gonzalez una quindicina di anni fa aveva pubblicato uno studio sul Biological Psychology in cui dimostrava che i tratti di personalità sono la componente psicologica che maggiormente influenza le nostre risposte immunitarie. L’esito allora più sorprendente era già stata la scoperta che “a mediare l’impatto dello stress sull’immunità naturale sono gli aspetti del carattere”.

La stima di sé è uno dei cardini di un carattere forte e stabile. Chi ha un’alta considerazione di se stesso, non è per niente influenzato dal giudizio altrui, meno conformista e più tenace nel mantenere saldi idee e principi, anche sotto pressione: proprio la stima di sé eserciterebbe un notevolissimo effetto positivo sulla forza del sistema immunitario.

Ma cos’è l’ottimismo? Come si fa diventare ottimisti? Perché tanti non lo sono se è così più efficace non essere pessimisti? Tanto più che l’ottimismo è uno dei fattori più importanti e significativi nella longevità: le persone ottimiste arrivano a vivere sino a dodici anni di più dei pessimisti! La persona ottimista è quella che gli psicologi chiamano “auto efficace“, che possiede cioè la fiducia che i propri comportamenti avranno l’effetto positivo di modificare una situazione o un rapporto problematico. Non si intendono con autoefficaci persone megalomani o che non stanno coi piedi per terra. Anzi, ottimismo vuol dire in primis essere realisti e sapere adeguarsi alle situazioni che via via ti si presentano.

Quindi occorre agire. Agire! Siamo noi che decidiamo di eliminare le emozioni negative, siamo noi che possiamo aprirci alla vita, siamo noi che dobbiamo sforzarci e prendere in mano il controllo della nostra mente e del nostro corpo!

Meditazione, visualizzazione creativa, sport, tecniche di respirazione, canto, musica, danza, sono ottimi metodi per rompere la routine delle abitudini e degli stati d’animo negativi ed per attivare il flusso delle endorfine (gli ormoni del piacere). E allora il medico vero, “il medico del futuro – nelle parole dell’eclettico Thomas Edison – non prescriverà medicinali, ma spiegherà ai suoi pazienti perché ci si ammala e li aiuterà a seguire una dieta salutare ed un comportamento corretto“. Si può imparare ad essere felici, si può davvero influenzare la nostra salute psico-fisica. Provare per credere!

Valentina Nizardo

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