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Allergia alle arachidi: in arrivo la cura

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Un po’ di tolleranza è quello che ci vuole, in questo mondo in cui ormai le allergie si sviluppano verso tutto, e anche verso tutti!

E all’Università di Cambridge si sta dando da fare per questo il dottor Andrew Clarke con il suo team di ricercatori, a cui il Department of Health’s Institute of Health Research della Gran Bretagna ha stanziato ben un milione e mezzo di euro.

Se, a dispetto della nostra discendenza dalle scimmie, fate parte di quel 5% della popolazione che ha dovuto rinunciare alle noccioline (e quindi agli aperitivi, alle torte, al burro di arachidi, ad alcuni gusti di gelato, alle barrette di cioccolato) potete ora coltivare una concreta speranza: a Cambridge stanno lavorando per voi, cercando di stabilire che, se opportunamente dosati, ciascuno potrà tornare ad assumere le arachidi, sviluppandone la tolleranza un passo alla volta. Pietra su pietra, come in ogni opera che si rispetti.

Prima di esultare, però, fatevi un autoesame, e verificate che la vostra allergia sia effettivamente dovuta a un problema soltanto fisico: come sapete, è scientificamente provato che alcune allergie di cui pur soffriamo fisicamente possono essre dovute unicamente a una fantasia della nostra psiche contorta. Se questo fosse il vostro caso, non ci saranno cure o medicine in grado di tirarvi fuori completamente dalla spiacevole situazione!

Fatta questa verifica, dovete sapere che i farmaci comunemente assunti contro le allergie servono, in realtà, solo a curarne i sintomi, ma certamente non le cause! Ecco perché i medici impegnati in questo studio ritengono che il metodo della “lenta tolleranza” potrà essere una vera rivoluzione nel campo, andando ad essere applicato anche a casi più gravi e diffusi di allergia alimentare. Non che quella all’arachide non sia grave: nella maggior parte dei casi, infatti, si presenta con sintomi notevoli, come vomito, diarrea, problemi alla digestione, difficoltà respiratorie, fino a giungere al temuto shock anafilattico.

Ma cosa si sta facendo nel concreto a Cambridge? Ben 104 volontari, tra i 7 e i 17 anni, si stanno sottoponendo alla somministrazione quotidiana di yogurt con l’aggiunta di una dose sempre maggiore di noccioline in polvere, iniziando da un milligrammo e con l’obiettivo finale di assumere senza problemi, al termine della sperimentazione, l’equivalente di 5 noccioline al giorno.

La teoria della costruzione graduale della tolleranza è stata già sperimentata su un campione di 23 bambini: ben 20 tra loro hanno visto scomparire il problema dell’allergia, arrivando a poter mangiare 32 noccioline al giorno (ma di questo passo sta per comparire per loro un altro più grande problema: l’obesità precoce!).

Mi raccomando, come si dice in questi casi non fatelo a casa: sapremo se questa cura funzionerà solo nel giro di 2 o 3 anni. Nel frattempo, ingannate l’attesa allenandovi a leggere bene le etichette dei prodotti che comprate: fate particolare attenzione a tutti quegli alimenti che contengono proteine vegetali, burro di arachidi e olio di arachidi. Ricordatevi, poi, che tracce di questo alimento per voi funesto possono trovarsi anche in alcuni prodotti cosmetici o farmaceutici, come dopobarba o pomate, perciò state sempre in campana almeno finché il dott. Clarke non avrà finito!

Marina Piconese

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