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Chirurgia estetica: in Usa si ritoccano le dita dei piedi

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Cosa non fare pur di sentirsi belle ed appagare il proprio egocentrismo? Dopo il ritocco al seno, il botox su labbra e occhi (attenzione ai danni!) e la liposuzione alle cosce, ecco che negli Usa la chirurgia estetica si apre a nuovi orizzonti ed arriva anche ai piedi.

O meglio alle dita dei piedi, che magari sono un po’ troppo cicciottelle, di dimensioni diverse e quindi un tantino sproporzionate.

Negli Stati Uniti sono sempre più le persone, soprattutto donne, che ricorrono alla cosiddetta “toe obesity“, la cura contro l’obesità delle dita del piede. Una nuova moda della chirurgia estetica che però, come qualsiasi altro intervento potrebbe arrecare rischi anche gravi per la salute del paziente. Il piede, spiegano i medici iscritti all’American Podiatric Medical Association, l’Associazione americana dei podologi, è una parte anatomica importante per il nostro corpo: ci sostiene, ci mantiene in equilibrio, ci fa camminare e ci conserva nella corretta postura, mai e poi mai andrebbe toccato in assenza di dolore o malattia.

Ma come rivela anche Oliver Zong, ospite fisso di programmi tv e magazine d’America, negli ultimi dieci anni sono aumentate notevolmente le richieste di intervento sulla dita dei piedi: ad andare per la maggiore sono le riduzioni di alluci troppo importanti, ma il grasso in eccesso riguarda anche le altre dita. Operazioni che hanno un costo che oscilla tra qualche centinaio di dollari e i 2500, anche più. Tra le motivazioni che spingono le donne alla chirurgia troviamo la vergogna comune a scoprire un piede imperfetto, a volte un po’ troppo bruttino.

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Ma non è tutto, la nuova moda non riguarda soltanto questo. Anche i social network sono coinvolti, colpevoli di richiedere sempre una perfezione dei profili e soprattutto delle foto e video presenti. Dunque, al via le promozioni per lifting al viso per apparire più belli sia in un’istantanea che durante una videochiamata skype.

In Virginia un medico propone un mini-programma di riempimento rughe, il “Facetime Facelift” mentre a New York un suo collega suggerisce una seduta più globale di “Lifestyle lift” perché oggi piacersi diventa indiscutibilmente uno stile di vita!

Fabrizio Giona

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